sabato 4 gennaio 2014

MANIERA - ERRI DE LUCA


Mi è capitato molte volte di acquistare un libro per il piacere di possedere una delle poesie che vi è contenuta. Oggi ho avuto un solo istante di indecisione tra due libri, uno di Pierluigi Cappello, un poeta che sinceramente stimo molto e che mi riprometto sempre di contattare e un Erri De Luca nella insolita (almeno per me) veste di poeta. Quantità, intesa come numero di poesie, contro qualità, intesa come casa editrice (una serie bianca di Einaudi).
Sinceramente quello che mi ha fatto decidere è stata la prima poesia che Einaudi inserisce come copertina, proprio quella che propongo nel post e la curiosità di leggere un autore per me sconosciuto, ma comunque apprezzato, nella prefazione ad un'altro libro di Einaudi, quello di Izet Sarajlic: davvero commovente. Chi mi legge da tempo ed i miei autori, sanno che i miei post sono emozioni che rendo, anche a loro, come lettore, ma questa volta sono preoccupata di scrivere qualcosa che possa dispiacergli. Non ho il consenso dell'autore, questa volta. Se avete l'occasione di vederlo, di parlargli, diteglielo voi che gli ho fatto una scorrettezza.
In Maniera ho apprezzato particolarmente la leggerezza con cui si apre la poesia.
I giochi di parole, buffi, un poco infantili, denotano una intimità giocosa, una spensieratezza e un  desiderio di stupire ma anche di essere accettato. Un modo di far  breccia in un muro che l'autore  percepisce ma non vede.
Negli ultimi tre versi si avvia e si compie il dramma. Inizia col restare “indietro di un respiro”, continua col seguitare del gioco, ma senza sorrisi, già scomparsi nel verso precedente, e finisce con la domanda definitiva e ferale.
Non trovo una parola fuori posto, non ho nessun desiderio di leggerla diversamente. Confesso che ho il mio miraggio di "poesia perfetta" e questa gli si avvicina molto.






Enrico De Luca, nasce a Napoli, il 20 Maggio 1950. Erri pare sia l'italianizzazione del nome di suo zio Henry. A 18 anni lascia studi, famiglia e città per trasferirsi a Roma, dove entra a far parte del movimento Lotta Continua e dove continua a militare fino al suo scioglimento. Svolge diversi mestieri (operaio, magazziniere, muratore, camionista) in Italia (Torino, Napoli, Milano, Catania) e all'estero (Francia, Tanzania come volontario). Durante la guerra della ex-jugoslavia fa l'autista dei convogli umanitari destinati alle popolazioni. Nel '99 quando bombardano la Serbia, sente che il suo posto è a Belgrado, tra la gente. Studia da autodidatta diverse lingue, tra cui lo Yiddish e l'ebraico antico, da cui traduce alcuni passi della Bibbia. Lui le chiama traduzioni di servizio, e nel farlo cerca di attenersi alla versione più letterale possibile. Viene tradotto in Francese, Spagnolo ed Inglese. E' opinionista di vari giornali a tiratura nazionale. Numerosi i suoi romanzi, tre libri di poesia e due racconti brevi editi da Feltrinelli come audiolibri, in cui è lo stesso De Luca che legge.Vive nella campagna romana.







                                                   MANIERA





Accosto la fronte alla tua, si toccano, dico: "E' una frontiera".
Fronte a fronte: frontiera, mio scherzo desolato, ci sorridi.
Col naso ci riprovo, tocco il naso, per una tenerezza da canile:
"E questa è una nasiera" dico per risentire casomai
un secondo sorriso, che non c'è.
Poi tu metti la mano sulla mia e io resto indietro di un respiro.
"E questa è una maniera", mi dici.
"Di lasciarsi?", ti chiedo. "Si, così".


(L'ospite incallito - Giulio Einaudi Editore)


2 commenti:

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    1. Trovo davvero di "cattivo gusto", per usare un eufemismo, commentare un post di un blog con una pubblicità a carattere commerciale e personale, oltre a crearmi potenziali problemi per le nuove disposizioni che regolano i siti internet.
      Se hai delle perplessità sul termine esatto, contattami pure.
      Cordialmente...

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