domenica 5 aprile 2015

PARLA SIMONE IL CIRENEO - COUNTEE CULLEN

Un nuovo autore e una poesia diversa da quelle solite per augurare a tutti Buona Pasqua.
In questi tempi di assurda violenza, abbiamo bisogno di ritrovare quella spiritualità che diamo troppo per scontata.




Nasce forse il 30 maggio 1903, forse a New York, Baltimora, o Lexington, Kentucky, non si sa da chi. Com'è possibile non avere certezza su questi dati fondamentali? Il fatto è che Cullen perde genitori e fratello, o forse viene abbandonato da sua madre e lasciato a soli nove anni a una donna chiamata Mrs. Facchino, forse la nonna paterna, che muore nel 1918.
Fino a quell'anno comunque non ci sono informazioni affidabili sulla sua infanzia, fino al momento della sua adozione da parte del Reverendo Frederick Ashbury Cullen, da cui eredita, finalmente, un nome. Cresce a New York, nel quartiere di Harlem, ricevendo una educazione cristiana metodista. Studia al Liceo Dewitt Clinton, dove di distingue in poesia e in oratoria. Nel 1922 si diploma con lode in latino, greco, matematica e francese. L'anno successivo entra all'Università di New York e vince un secondo premio in una disputa di poesie patrocinata dalla Poetry Society of American, con un poema dal titolo La Ballata della Ragazza Marrone. In questo periodo, le sue poesie vengono pubblicate su quotidiani come The Crisis e Opportunity. L'anno successivo si piazza di nuovo al secondo posto, ma vincerà solo nel 1925. In quell'anno viene accettato alla Università di Harvard per conseguire un master in inglese e allo stesso tempo la sua prima raccolta di poesie, "Color", viene pubblicata. Contiene i suoi brani più famosi, "Eredità" e "Incidente". Si laurea nel 1926 e decide di visitare l'Europa, specialmente la Francia. Rientra in America due anni dopo; conosce Yolanda Du Buois, figlia di uno dei più grandi intellettuali statunitensi e si sposa nell'aprile 1928 ma il matrimonio non va bene e i due si separano dopo due anni. La sua amicizia con Harold Jackman, un insegnante celebre per la sua bellezza e per la sua omosessualità, alimenta le voci di una loro relazione e diviene uno dei motivi di divorzio anche se non viene mai provata. Nel 1940 sposa Ida Mae Robertson che conosce da dieci anni. Muore per una infezione renale a New York, il 9 gennaio 1946.
Solo nel 2013 viene inserito nella Hall of Fame degli scrittori di New York.





       PARLA SIMONE IL CIRENEO

Egli non mi disse una parola,
Eppure mi chiamò per nome;
Egli non mi fece neppure un cenno,
Eppure io capii e venni.
Dapprima dissi: «Non voglio portare
La sua croce sulla mia schiena;
Egli vuole caricarmela addosso
Solo perché la mia pelle è nera ».

Ma Egli moriva per un sogno
Ed era molto mite,
E nei suoi occhi splendeva una luce
Che gli uomini fanno molta strada per trovare.

Fu Lui a conquistare la mia pietà;
lo feci solamente per Cristo
Ciò che tutta Roma non avrebbe potuto ottenere
Coprendomi di lividi, a frustate, a sassate.




Simon the Cyrenian Speaks
 
He never spoke a word to me,
And yet He called my name;
He never gave a sign to me,
And yet I knew and came.
At first I said, "I will not bear
His cross upon my back;
He only seeks to place it there
Because my skin is black."

But He was dying for a dream,
And He was very meek,
And in His eyes there shone a gleam
Men journey far to seek.

It was Himself my pity bought;
I did for Christ alone
What all of Rome could not have wrought
With bruise of lash or stone.




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