domenica 13 novembre 2016

FRAMMENTO - STEFANO PERESSINI

E' con un deplorevole ritardo, di cui l'autore mi perdonerà sicuramente, che inserisco questo testo di Stefano Peressini, tratto dal libro Non ho perduto nulla, edito con la Youcanprint Self-Publishing, con una bella prefazione di Franco Pezzica e due paginine scarse di appunti di viaggio, ma dense di quella che è la sua visione della poesia.
E' ultimo testo del libro, una proposizione in versi di quello che sono i suoi "viaggi di carta" in cui Peressini intinge "il pennino delle insolite scoperte, mentre l'aria si muove e trasuda del brusio di pensieri a stento trattenuti".
A stento trattenuti, a sottolineare l'urgenza del dire, non del cercare di scrivere.
E di cosa scrive? "del lento fluire degli inquieti ricordi" trovati "scavando nel freddo dei momenti fermati in un dolore [...]
schegge piccole di vetro che tagliano la voce delle frasi appena nate ".
Peressini cura la forma perché, come dice bene Pezzica, "trovare il verso giusto è la fatica, dolce del poeta" come leggere una raccolta di poesie è anche conoscere un po' il suo autore. 
In Frammento i versi sono brevi, a volte anche di una sola parola, come buttata o incatenata, lasciate sole per riflettere, per un istante congelato, come un grido.  






FRAMMENTO

Non scrivo
per me stesso
ma per il tempo
che nasce
da una parola
buttata
a casaccio
sul foglio 
e nutrita dei segni 
d'altre parole
incatenata
in qualche frammento
di poesia 
o simile delirio.



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