martedì, 28 aprile 2009
Non rieso a ricordare da dove ho trascritto questa poesia.
Ovunque mi sia capitato di leggerla, non l'ho salvata a caso.
Foto tratta dal Fotoblog di Christian Fusi: wwwchistianfusi.com
DOPO LE FESTE
E quando tutti se ne andavano
e restavamo in due
tra bicchieri vuoti e portacenere sporchi,
com'era bello sapere che eri lì
come una corrente che ristagna,
sola con me sull'orlo della notte,
e che duravi, eri più che il tempo,
eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamati di nuovo
a svegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.
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