"Lascio la vita come un mazzo di rose / che s'abbandona per
proseguire il cammino / e alla morte che starà / dietro di me,
seguendomi / andranno tutte le cose amate / il silenzio che ci univa/
l'amore forte che non avrebbe mai potuto vincere il tempo / la ruvidezza
delle tue mani / le sere in riva al mare, le tue promesse. "
Questo l'addio di Meira, con quel modo suo di scegliere le parole a formare versi.
E poichè è una mia traduzione, vi riporto il testo originale, tratto dal blog a lei dedicato:
"Yo dejaré la vida como un ramo de rosas/ que se abandona para proseguir el camino/ y emprenderé la muerte/ detrás de mí, siguiéndome/ irán todas las cosas amadas/ el silencio que nos uniera/ el arduo amor que nunca pudo vencer el tiempo/ el roce de tus manos/ las tardes junto al mar, tu palabra”.
Tutte le poesie che ho letto di questa autrice, confermano le notizie trovate: una penna davvero felice per espressività e contenuti e quella proposta ne è un esempi.
Un peccato che sia stata tradotta solo frammentariamente, che vadano persi così tanti versi.
Arrivi quando meno
ti ricordo, quando
più lontano sembrI
dalla mia vita.
Inatteso come
quelle tempeste che si inventa
il vento
un giorno immensamente azzurro.
Poi la pioggia
trascina i suoi stracci
e cancella le tue impronte.
Questo l'addio di Meira, con quel modo suo di scegliere le parole a formare versi.
E poichè è una mia traduzione, vi riporto il testo originale, tratto dal blog a lei dedicato:
"Yo dejaré la vida como un ramo de rosas/ que se abandona para proseguir el camino/ y emprenderé la muerte/ detrás de mí, siguiéndome/ irán todas las cosas amadas/ el silencio que nos uniera/ el arduo amor que nunca pudo vencer el tiempo/ el roce de tus manos/ las tardes junto al mar, tu palabra”.
Tutte le poesie che ho letto di questa autrice, confermano le notizie trovate: una penna davvero felice per espressività e contenuti e quella proposta ne è un esempi.
Un peccato che sia stata tradotta solo frammentariamente, che vadano persi così tanti versi.
Olga Isabel Eljach Chams conosciuta con
lo pseudonimo di Meira Delmar, nasce a Barranquilla il 21 aprile del
1922. Libanese di origini, figlia di Julian
E. Chams e Isabel Eljach,
è considerata uno dei poeti colombiani più
importanti del XX secolo e una delle maggiori rappresentanti
femminili.
Frequenta il Liceo della sua città
natale, studia letteratura al Centro Studi Dante Alighieri di Roma
oltre che musica alla
Scuola di Belle Arti dell'Università dell'Atlantico. Conosce
e ama i grandi poeti del Sud: Gabriela Mistral , Alfonsina Storni ,
Agustini e Juana de Ibarbourou ma anche Gustavo Adolfo Becquer ,
Pablo Neruda , Aurelio Arturo , Raúl Gómez Jattin , Miguel de
Cervantes e Miguel Iriarte. A nove anni si trasferisce con la
famiglia in Libano, dopo un lungo viaggio (forse quello descritto
nella poesia Immigranti).
Inizia a scrivere poesie all'età di 11
anni e quando nel 1937 pubblicano le sue prime poesie - Tú me
crees de piedra, Cadena, Promesa e El regalo de la lluvia
– vengono pubblicate sulla rivista di L'Avana
«Vanidades», adotta uno pseudonimo per nasconderlo ai
suoi genitori: Delmar (raramente scritto Del mar) in omaggio al suo
amore per il mare e Meira come variazione accettabile del nome arabo
Omaira. Su richiesta e insistenza dei suoi amici, nel 1942 pubblica
il suo primo libro Alba
de olvido
in una cinquantina di copie e nel 1999 questa opera
viene ricompresa tra le cento migliori opere colombiane del XX
secolo; Meira è l'unica donna che appare nella sezione poesia.
Mesi dopo quella prima pubblicazione,
decide di inviare una lettera con una sua poesia e il libro a Juana
de Ibarbourou, momentaneamente residente a Montevideo, per ottenere
un parere e quella risposta è stata il motivo che la spinse a
continuare a scrivere.
Nel 1944 pubblica il suo secondo libro,
Sitio del amor,
seguito nel 1946 da Verdad
del sueño. Nel
1950 debutta in concerto e l'anno seguente pubblica un nuovo libro,
Secreta
Isla con
cui raggiunge una piena maturità.
Dal
1958 e per trentasei anni è direttrice della Biblioteca Pública
Departamental del Atlántico; oggi, per decreto governativo questa
porta il suo nome, come pure altri edifici.
Dal
1980 in poi onorificenze e titoli si moltiplicano, fino al
riconoscimento della Medaglia Simón Bolivar, assegnatale dal
Ministero dell'Educazione, il più alto che governo può concedere.
Muore
a Londra il 18 marzo del 2009.
Non si è mai sposata perchè diceva di aver sempre aspettato l'amore ma non è mai arrivato, però si riteneva fortunata per le tante e grandi amicizie di cui era circondata.
Non si è mai sposata perchè diceva di aver sempre aspettato l'amore ma non è mai arrivato, però si riteneva fortunata per le tante e grandi amicizie di cui era circondata.
In suo onore è stato creato nel 2008
il Premio Nazionale di Poesia Meira Delmar per valutare, riconoscere
e determinare il più importante libro di poesie pubblicato e scritto
da un poeta colombiano, residente nel paese o all'estero.
BREVE
Arrivi quando meno
ti ricordo, quando
più lontano sembrI
dalla mia vita.
Inatteso come
quelle tempeste che si inventa
il vento
un giorno immensamente azzurro.
Poi la pioggia
trascina i suoi stracci
e cancella le tue impronte.
Traduzione di Giulia Spagnesi
BREVE
Llegas cuando menos
te recuerdo, cuando
más lejano pareces
de mi vida.
Inesperado como
esas tormentas que se inventa
el viento
un día inmensamente azul.
Luego la lluvia
arrastra sus despojos
y me borra tus huellas.
BREVE
Llegas cuando menos
te recuerdo, cuando
más lejano pareces
de mi vida.
Inesperado como
esas tormentas que se inventa
el viento
un día inmensamente azul.
Luego la lluvia
arrastra sus despojos
y me borra tus huellas.
amo Meira Delmar purtroppo non conosco lo spagnolo e di tradotto c´é poco...
RispondiEliminaCiao Debora.
EliminaHai visto il link della poesie Immigranti??
E questo sito lo conosci?
http://www.filidaquilone.it/num010delmar.html
Anche qui ne trovi un'altra:
http://cantosirene.blogspot.it/2013/11/quando-meno-ti-ricordo.html
Tu come l'hai conosciuta??
Carla