Emily Dickinson è una scrittrice cara a un caro amico che, per vari motivi non sento da molto tempo e mi manca.
Mi è capitato di leggere questa poesia e da qui capisco il suo bisogno di spazio, il gusto per le descrizioni ed i suoi rimproveri ai miei testi.
Si può dire qualcosa che non sia già stato detto delle poesie della Dickinson?
Pare non abbia mai considerato concluso un testo. Spesso segnava i suoi manoscritti con asterischi, ed a margine riscriveva dei versi alternativi. Attribuiva una grance importanza alla punteggiatura; i segni che inseriva nei suoi testi erano sempre diversi per forma e dimensioni. Al momento della pubblicazione, i testi furono rivisti e i segni soppressi quasi interamente a causa di una censura che operò soprattutto su parole e linguaggio.
Nel testo che segue è pregevole il clima di aspettativa reso dall'insieme delle frasi spezzate che raccoglie in un mazzo nella riflessione finale.
Riguardo alla traduzione, ho trovato un sito contenente anche questa poesia, ma non aveva, a mio avviso, la stessa musicalità di questo testo, per cui ho lasciato che resti anonimo il suo autore, salvo rettificarlo quando potrò attribuirlo con certezza.
PRIMAVERA
Qualcosa di cambiato nell'aspetto dei monti;
Una luce splendente che riempie il villaggio;
Un'aurora più vasta;
Più profondo il crepuscolo sul prato;
L'orma di un piede vermiglio;
Un dito porporino sul pendio;
Una mosca insolente contro i vetri;
Un ragno che ritorna al suo lavoro;
Più maestoso l'incedere del gallo;
Un'attesa di fiori dappertutto;
L'ascia che canta stridula nei boschi;
Odor di felci su vie non battute,
Queste e altre cose che non posso dire,
L'aria furtiva che anche voi sapete,
Ed il mistero di Nicodemo
Ha la sua replica annuale.
SPRING
An altered look about the hills;
A Tyrian light the village fills;
A wider sunrise in the dawn;
A deeper twilight on the lawn;
A print of a vermilion foot;
A purple finger on the slope;
A flippant fly upon the pane;
A spider at his trade again;
An added strut in chanticleer;
A flower expected everywhere;
An axe shrill singing in the woods;
Fern-odors on untravelled roads,
All this, and more I cannot tell,
A furtive look you know as well,
And Nicodemus' mystery
Receives its annual reply.
Mi è capitato di leggere questa poesia e da qui capisco il suo bisogno di spazio, il gusto per le descrizioni ed i suoi rimproveri ai miei testi.
Si può dire qualcosa che non sia già stato detto delle poesie della Dickinson?
Pare non abbia mai considerato concluso un testo. Spesso segnava i suoi manoscritti con asterischi, ed a margine riscriveva dei versi alternativi. Attribuiva una grance importanza alla punteggiatura; i segni che inseriva nei suoi testi erano sempre diversi per forma e dimensioni. Al momento della pubblicazione, i testi furono rivisti e i segni soppressi quasi interamente a causa di una censura che operò soprattutto su parole e linguaggio.
Nel testo che segue è pregevole il clima di aspettativa reso dall'insieme delle frasi spezzate che raccoglie in un mazzo nella riflessione finale.
Riguardo alla traduzione, ho trovato un sito contenente anche questa poesia, ma non aveva, a mio avviso, la stessa musicalità di questo testo, per cui ho lasciato che resti anonimo il suo autore, salvo rettificarlo quando potrò attribuirlo con certezza.
PRIMAVERA
Qualcosa di cambiato nell'aspetto dei monti;
Una luce splendente che riempie il villaggio;
Un'aurora più vasta;
Più profondo il crepuscolo sul prato;
L'orma di un piede vermiglio;
Un dito porporino sul pendio;
Una mosca insolente contro i vetri;
Un ragno che ritorna al suo lavoro;
Più maestoso l'incedere del gallo;
Un'attesa di fiori dappertutto;
L'ascia che canta stridula nei boschi;
Odor di felci su vie non battute,
Queste e altre cose che non posso dire,
L'aria furtiva che anche voi sapete,
Ed il mistero di Nicodemo
Ha la sua replica annuale.
SPRING
An altered look about the hills;
A Tyrian light the village fills;
A wider sunrise in the dawn;
A deeper twilight on the lawn;
A print of a vermilion foot;
A purple finger on the slope;
A flippant fly upon the pane;
A spider at his trade again;
An added strut in chanticleer;
A flower expected everywhere;
An axe shrill singing in the woods;
Fern-odors on untravelled roads,
All this, and more I cannot tell,
A furtive look you know as well,
And Nicodemus' mystery
Receives its annual reply.
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