sabato 19 novembre 2011

QUANDO IO SONO MORTA , MIO CARISSIMO - CHRISTINA ROSSETTI

martedì, 06 aprile 2010
QUANDO IO SONO MORTA , MIO CARISSIMO - CHRISTINA ROSSETTI

Come dicevo nel post precedentemente dedicato a Christina Rossetti, anche in questa poesia domina un senso di pacata rassegnazione, di amore altre la morte, di dedizione, di appartenenza all'altro oltre ogni ragionevole logica.
Bei sentimenti di un tempo ormai andato, lontano da quelli che ci agitano oggi.
Ma ne siamo proprio sicuri?
E quanto li rimpiangiamo, o almeno rimpiangiamo poterli dichiarare apertamente, senza essere additati e derisi per questo e provarne vergogna?

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QUANDO IO SONO MORTA , MIO CARISSIMO


Quando io sono morta, mio carissimo,
non cantare canzoni tristi per me;
non piantare rose alla mia testa
nè ombroso albero di cipresso:
sia la verde erba su di me
con acquazzoni e gocce di rugiada umida;
e se tu vuoi, ricorda
e se tu vuoi, dimentica.
Io non vedrò le ombre,
non sentirò la pioggia;
non udirò l'usignolo
cantare come se fosse addolorato:
e sognando durante il il crepuscolo
che nè sorge nè tramonta,
per caso possa ricordare
e per caso possa dimenticare.




When I am dead, my dearest

When I am dead, my dearest,
Sing no sad songs for me;
Plant thou no roses at my head,
Nor shady cypress tree:
Be the green grass above me
With showers and dewdrops wet;
And if thou wilt, remember,
And if thou wilt, forget.

I shall not see the shadows,
I shall not feel the rain;
I shall not hear the nightingale
Sing on, as if in pain:
And dreaming through the twilight
That doth not rise nor set,
Haply I may remember,
And haply may forget. 


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