sabato, 02 gennaio 2010
TIMIDEZZA - PABLO NERUDA
Non è forse questa la timidezza? Bramare di essere brillanti, interpellati, salutati ed invidiati da tutti.
Chi non ne ha sofferto da adolescente? Gaffes su gaffes e non trovare nessun buco nel quale nascondersi.
Ma poi arriva l'età adulta (grazie a Dio) ed allora si impara che il non parlare diventa un punto di forza, anzichè una debolezza e si incontrano persone che hanno altrettanta voglia di nascondersi quanto la nostra.
TIMIDEZZA
Appena seppi, solamente, che esistevo
e che avrei potuto essere, continuare,
ebbi paura di ciò, della vita,
desiderai che non mi vedessero,
che non si conoscesse la mia esistenza.
Divenni magro, pallido, assente,
non volli parlare perché non potessero
riconoscere la mia voce, non volli vedere
perché non mi vedessero,
camminando, mi strinsi contro il muro
come un’ombra che scivoli via.
Mi sarei vestito
di tegole rosse, di fumo,
per restare lì, ma invisibile,
essere presente in tutto, ma lungi,
conservare la mia identità oscura,
legata al ritmo della primavera.
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Bella poesia anche perchè la timidezza è presente molti giovani che però devono imparare a neutralizzarla e questa poesia mi ha fatto capire qualcosa di più sulla timidezza.Ripeto è una splendida posia.
Doc
Doc
utente anonimo |
Doc, benvenuto alla mia selezione di splendide poesie, ma tralascia di leggere le mie.....
NATACARLA |
Lui è uno di loro.
Ciao, Bit