Non riprodurre un passo del Vangelo o un brano di letteratura sulle sacre scritture questa volta è voluto.
Natale
non è il giorno da festeggiare dopo il 24 dicembre, che non importa
andare in chiesa alla messa di mezzanotte se poi non credi davvero, che
la croce e gli altri simboli della cristianità sono tanto più importanti
quanto ci vengono contestati, che la tolleranza è giusta quando trovo
tolleranza, che ogni persona è una risorsa per idee e saggezza.
Il
problema è che non si può dire proprio di tutti "Ecco, quello è un
saggio...". E se un uomo non riesce a trasmettere se stesso e tutto
quello che gli è stato insegnato in modo di contribuire alla Vita, credo
sia una persona sprecata, senza senso e senza utilità.
Penso
a quelle che uccidono, ma anche a quelle che non ascoltano perchè si
ritengono superiori alle altre (o magari ne hanno paura) perchè anche
queste ultime, in fondo, uccidono.
Io
spero ancora di non dover più vedere scene come quelle di Parigi, ma
nemmeno quelle della Tunisia, del Kuwait. Spero che non si debba più
leggere di donne e bambini affogati per i viaggi della speranza, in fuga
da una realtà che fa più paura del mare.
Il presepe più antico del mondo si trova nella Basilica di Santa Maria
Maggiore. E' un'opera realizzata da Arnolfo di Cambio nel 1291, su
commissione di Papa Niccolò IV.
«Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali!
Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento!
Tanti auguri a chi crederà sul serio che l’orgasmo che l’agiterà – l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore – sia segno di festa e di gioia!
Gli auguri veri voglio farli a quelli che sono in carcere, qualunque cosa abbiano fatto (eccettuati i soliti fascisti, quei pochi che ci sono); è vero che ci sono in libertà tanti disgraziati cioè tanti che hanno bisogno di auguri veri tutto l’anno (tutti noi, in fondo, perché siamo proprio delle povere creature brancolanti, con tutta la nostra sicurezza e il nostro sorriso presuntuoso).
Ma scelgo i carcerati per ragioni polemiche, oltre che per una certa simpatia naturale dovuta al fatto che, sapendolo o non sapendolo, volendolo o non volendolo, essi restano gli unici veri contestatori della società. Sono tutti appartenenti alla classe dominata, e i loro giudici sono tutti appartenenti alla classe dominante».
Tanti auguri a chi morirà di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà o accoltellerà chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento!
Tanti auguri a chi crederà sul serio che l’orgasmo che l’agiterà – l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore – sia segno di festa e di gioia!
Gli auguri veri voglio farli a quelli che sono in carcere, qualunque cosa abbiano fatto (eccettuati i soliti fascisti, quei pochi che ci sono); è vero che ci sono in libertà tanti disgraziati cioè tanti che hanno bisogno di auguri veri tutto l’anno (tutti noi, in fondo, perché siamo proprio delle povere creature brancolanti, con tutta la nostra sicurezza e il nostro sorriso presuntuoso).
Ma scelgo i carcerati per ragioni polemiche, oltre che per una certa simpatia naturale dovuta al fatto che, sapendolo o non sapendolo, volendolo o non volendolo, essi restano gli unici veri contestatori della società. Sono tutti appartenenti alla classe dominata, e i loro giudici sono tutti appartenenti alla classe dominante».
Pier Paolo Pasolini - Saggi sulla politica e sulla società
Bentornata
RispondiElimina... e grazie
Armando
Grazie a te e alla tua presenza che nota la mia assenza.
EliminaAvrai avuto i Tuoi buoni motivi, ma sarebbe un " peccato " abbandonare tale industria di pensiero. Grazie ancora.
RispondiEliminaArmando