giovedì 24 dicembre 2015

NATALE 2015


Non riprodurre un passo del Vangelo o un brano di letteratura sulle sacre scritture questa volta è voluto.
Natale non è il giorno da festeggiare dopo il 24 dicembre, che non importa andare in chiesa alla messa di mezzanotte se poi non credi davvero, che la croce e gli altri simboli della cristianità sono tanto più importanti quanto ci vengono contestati, che la tolleranza è giusta quando trovo tolleranza, che ogni persona è una risorsa per idee e saggezza. 
Il problema è che non si può dire proprio di tutti "Ecco, quello è un saggio...". E se un uomo non riesce a trasmettere se stesso e tutto quello che gli è stato insegnato in modo di contribuire alla Vita, credo sia una persona sprecata, senza senso e senza utilità. 
Penso a quelle che uccidono, ma anche a quelle che non ascoltano perchè si ritengono superiori alle altre (o magari ne hanno paura) perchè anche queste ultime, in fondo, uccidono.
Io spero ancora di non dover più vedere scene come quelle di Parigi, ma nemmeno quelle della Tunisia, del Kuwait. Spero che non si debba più leggere di donne e bambini affogati per i viaggi della speranza, in fuga da una realtà che fa più paura del mare. 




Il presepe più antico del mondo si trova nella Basilica di Santa Maria Maggiore. E' un'opera realizzata da Arnolfo di Cambio nel 1291, su commissione di Papa Niccolò IV.


«Tanti auguri ai fabbricanti di regali pagani! Tanti auguri ai carismatici industriali che producono strenne tutte uguali!
Tanti auguri a chi morirà  di rabbia negli ingorghi del traffico e magari cristianamente insulterà  o accoltellerà  chi abbia osato sorpassarlo o abbia osato dare una botta sul didietro della sua santa Seicento!
Tanti auguri a chi crederà  sul serio che l’orgasmo che l’agiterà  – l’ansia di essere presente, di non mancare al rito, di non essere pari al suo dovere di consumatore – sia segno di festa e di gioia!
Gli auguri veri voglio farli a quelli che sono in carcere, qualunque cosa abbiano fatto (eccettuati i soliti fascisti, quei pochi che ci sono); è vero che ci sono in libertà  tanti disgraziati cioè tanti che hanno bisogno di auguri veri tutto l’anno (tutti noi, in fondo, perché siamo proprio delle povere creature brancolanti, con tutta la nostra sicurezza e il nostro sorriso presuntuoso).
Ma scelgo i carcerati per ragioni polemiche, oltre che per una certa simpatia naturale dovuta al fatto che, sapendolo o non sapendolo, volendolo o non volendolo, essi restano gli unici veri contestatori della società. Sono tutti appartenenti alla classe dominata, e i loro giudici sono tutti appartenenti alla classe dominante».

Pier Paolo Pasolini - Saggi sulla politica e sulla società


3 commenti:

  1. Bentornata
    ... e grazie
    Armando

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te e alla tua presenza che nota la mia assenza.

      Elimina
  2. Avrai avuto i Tuoi buoni motivi, ma sarebbe un " peccato " abbandonare tale industria di pensiero. Grazie ancora.
    Armando

    RispondiElimina