giovedì, 01 gennaio 2009
Ecco un intenso ritratto di Karin Boye
Non vi sembra che guardando i ritratti dei poeti si possa capire meglio come sono nate certe poesie? O forse è solo la suggestione di questa fotografia, di questa donna, particolarmente fascinosa, direi, che fa volare la mia fantasia? Del resto, le vecchie fotografie, mi hanno sempre affascinato.
Karin nacque nel 1900 a Göteborg ed è stata una delle grandi voci della poesia svedese. Dopo la Prima Guerra Mondiale aderì al movimento pacifista Clarté e viaggiò in Europa vivendo le inquietudini del suo tempo: visitò rimanendone turbata, l’urss di Stalin (1928), la Germania che si preparava a Hitler (1932) e l’agognata Grecia (1938), culla della civiltà e dei valori a lei più cari. Il conflitto irrisolto tra l'impegno sociale e politico, tra una ferrea esigenza di coerenza e di ricerca di verità e un desiderio di appagamento e di abbandono agli istinti naturali la porterà a cercare la morte, nella natura (a Alingàs), il 23 aprile del 1941, giorno in cui i nazifascisti invadono la Grecia. Oltre alle numerose poesie, scrisse anche cinque romanzi di cui Kallocaina (Kallocain, 1940) è il più famoso. In questo racconto, uno scienziato idealista di nome Leo Kall inventa la Kallocaina, una sorta di moderno siero della verità. Anticipò di ben otto anni Orwell con il suo romanzo "1984", visione di una società distopica.
COME POSSO DIRE......
Come posso dire se la tua voce è bella.
So soltanto che mi penetra
e mi fa tremare come una foglia
e mi lacera e mi dirompe.
So soltanto che mi penetra
e mi fa tremare come una foglia
e mi lacera e mi dirompe.
Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c'è sonno nè riposo,
finchè non saranno mie.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c'è sonno nè riposo,
finchè non saranno mie.
I sette peccati capitali - 1941
Hur kan jag saga ...
Hur kan jag saga om din Röst är Vacker.
Jag vet ju bara, att den genomtränger mig
och kommer mig att Darra som ett Löv
och TRASAR sonder mig och Spranger mig.
Vad jag vet om din HUD och dina lemmar.
Det bara skakar mig att De Ar dina,
så att per saldatura MIG finlandesi Ingen somn och vila,
coltiva De Ar mina.
De sju dödssynderna, 1941
Hur kan jag saga ...
Hur kan jag saga om din Röst är Vacker.
Jag vet ju bara, att den genomtränger mig
och kommer mig att Darra som ett Löv
och TRASAR sonder mig och Spranger mig.
Vad jag vet om din HUD och dina lemmar.
Det bara skakar mig att De Ar dina,
så att per saldatura MIG finlandesi Ingen somn och vila,
coltiva De Ar mina.
De sju dödssynderna, 1941
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una poetessa che adoro da tempo..e che mi accomapagna sempre
utente anonimo |
Io invece l'ho scoperta da poco, ma ne sono estusiasta.
Caro Utente Anonimo, a costo di non avere più il piacere di una tua visita, se vuoi leggere delle cose altrettanto belle, ti consiglio il blog della mia amica Linda (segui il link THE DARK SIDE, sulla sinistra dello schermo). Ha una impostazione diversa dal mio blog, ma ha inserito una varietà di autori veramente impressionante e ti confesso che spesso scopro autori nuovi per i miei post da lei.
Grazie del tuo passaggio.
Carla
Caro Utente Anonimo, a costo di non avere più il piacere di una tua visita, se vuoi leggere delle cose altrettanto belle, ti consiglio il blog della mia amica Linda (segui il link THE DARK SIDE, sulla sinistra dello schermo). Ha una impostazione diversa dal mio blog, ma ha inserito una varietà di autori veramente impressionante e ti confesso che spesso scopro autori nuovi per i miei post da lei.
Grazie del tuo passaggio.
Carla
NATACARLA |
Karin Boye è una voce purissima del Novecento, andrebbe conosciuta di più anche in Italia. Anche io l'ho scoperta da poco, ma quando leggo una sua poesia respiro. Qui ne ho ascoltata una sua recitata per bene:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=IQDUpsMvVdU
Sono d'accordo con te. Proprio pochi minuti fa, facevo la considerazione che non è per niente semplice scrivere d'amore, ma Karen lo ha fatto in modo molto, molto naturale.
EliminaBreve il video, molto calda la voce e la musica è quella magica di Einaudi che accompagna spesso i miei pensieri.
Carla