giovedì, 17 marzo 2011
Libreria Arion, Palazzo delle Esposizioni, via Milano 15-17, Roma
A questo incontro ho pensato per molto tempo.
Ogni volta variava l'ambientazione (Genova, Roma), e con quella l'idea di quello che poteva essere il timbro della tua voce, ogni volta che finivo una nuova lettura, immaginandola leggere con accento perfetto il risultato della traduzione delle tue poesie.
Come variavano le domande che ti avrebbero rivolto e che non sarebbero state quelle che avri voluto farti io.
Adesso, che comunque molte mie curiosità sono state soddisfatte, perchè i poeti hanno il dono di dire tanto con tante poche parole, mi restano ancora in mano le stampe dei miei post che non ho avuto il coraggio di darti ed un'unica domanda, molto semplice, a cui sabbe stato semplice per te, dare una risposta, se fossi riuscita a dargli voce. La lascio cadere qua, per mio promemoria, per una poco probabile prossima volta:
Ogni volta variava l'ambientazione (Genova, Roma), e con quella l'idea di quello che poteva essere il timbro della tua voce, ogni volta che finivo una nuova lettura, immaginandola leggere con accento perfetto il risultato della traduzione delle tue poesie.
Come variavano le domande che ti avrebbero rivolto e che non sarebbero state quelle che avri voluto farti io.
Adesso, che comunque molte mie curiosità sono state soddisfatte, perchè i poeti hanno il dono di dire tanto con tante poche parole, mi restano ancora in mano le stampe dei miei post che non ho avuto il coraggio di darti ed un'unica domanda, molto semplice, a cui sabbe stato semplice per te, dare una risposta, se fossi riuscita a dargli voce. La lascio cadere qua, per mio promemoria, per una poco probabile prossima volta:
In che lingua sogni, Mark?
And also, by the way of your words, I beg you: Don't stop writing poems, please.
Carla
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