domenica, 18 settembre 2011
IL MIO DESTINO - CORA CORALINA
Quante fotografie come questa ho qui in casa. Usava a quei tempi, almeno qui in Italia, ma a quanto pare era una abitudine nazionale, quella di farsi fare il ritratto da dei fotografi professionisti, per poi regalarla ai propri cari, alle amiche, specialmente quando ci si allontanava e non si sapeva se ci saremmo rivisti mai.
Sguardo diretto e tranquillo il suo, di chi la vita la vive giorno dopo giorno e non si fa intimidire dalle contrarietà che questa ci mette davanti. D'altronde, che si può fare? Rimboccarsi le maniche e sgomberare il cammino. Questo sembra dire il suo sguardo ed essere la filosofia con cui intinge le sue poesie.
Sguardo diretto e tranquillo il suo, di chi la vita la vive giorno dopo giorno e non si fa intimidire dalle contrarietà che questa ci mette davanti. D'altronde, che si può fare? Rimboccarsi le maniche e sgomberare il cammino. Questo sembra dire il suo sguardo ed essere la filosofia con cui intinge le sue poesie.
Cora nasce il 20 agosto 1889 a Goias Velho, in Brasile. Il suo vero nome era Ana Lins do Guimaraes Peixoto Bretas, Aninha, come la chiamavano gli amici.
Scrive fin dai suoi 22 anni, pur avendo completato solo la scuola elementare e nel 1908 fonda con altre amiche che si dedicano alla poesia il giornale femminile “La Rosa”. Due anni più tardi verrà pubblicato il suo primo racconto, con lo pseudonimo con cui sarà conosciuta. In quello stesso anno sposa l'avvocato Candido Bretas Tolentino; con lui si trasferirà l'anno successivo verso l'interno di San Paulo ed è già incinta.
Inizia così una nuova fase della sua vita: quella di moglie e di madre. Ebbe infatti sei figli e visse in molte città dello stato di São Paulo per 45 anni. Anche se suo marito morì nel 1934, Cora tornò alla sua casa natale solo nel 1956. Dopo quel tragico evento, Cora ha provveduto ai suoi figli producendo e vendendo dapprima pane, poi salsicce e grasso di maiale.
Scomparve il 10 aprile 1985 all'età di 96 anni. Nel 1989 furono pubblicate alcune opere postume.
Cora fu molto apprezzata dal grande poeta Carlos Drummond de Andrade, che senza conoscerla personalmente, le scrive: «Mia cara amica Cora Coralina: il Suo “Vintém de Cobra” è, per me, come una moneta d’oro, di un oro che non soffre delle oscillazioni del mercato. È poesia delle più pure e comunicative che abbia mai letto e amato. Che ricchezza di esperienza umana, che sensibilità speciale, che liricità identificata con le fonti della vita!! Aninha non ci appartiene. È patrimonio di noi tutti, nati in Brasile e amanti della poesia...».
Questa lettera, questa ammirazione sincera del grande poeta, suscita l’interesse dei lettori e la rende conosciuta al grande pubblico. Nel 1922 non partecipa alla Settimana di arte moderna di San Paolo, invitata da Monteiro Lobato, perché il marito glielo proibisce. Nel 1984 è la prima donna a vincere il premio Juca Pato, come intellettuale dell’anno.
Scrive fin dai suoi 22 anni, pur avendo completato solo la scuola elementare e nel 1908 fonda con altre amiche che si dedicano alla poesia il giornale femminile “La Rosa”. Due anni più tardi verrà pubblicato il suo primo racconto, con lo pseudonimo con cui sarà conosciuta. In quello stesso anno sposa l'avvocato Candido Bretas Tolentino; con lui si trasferirà l'anno successivo verso l'interno di San Paulo ed è già incinta.
Inizia così una nuova fase della sua vita: quella di moglie e di madre. Ebbe infatti sei figli e visse in molte città dello stato di São Paulo per 45 anni. Anche se suo marito morì nel 1934, Cora tornò alla sua casa natale solo nel 1956. Dopo quel tragico evento, Cora ha provveduto ai suoi figli producendo e vendendo dapprima pane, poi salsicce e grasso di maiale.
Scomparve il 10 aprile 1985 all'età di 96 anni. Nel 1989 furono pubblicate alcune opere postume.
Cora fu molto apprezzata dal grande poeta Carlos Drummond de Andrade, che senza conoscerla personalmente, le scrive: «Mia cara amica Cora Coralina: il Suo “Vintém de Cobra” è, per me, come una moneta d’oro, di un oro che non soffre delle oscillazioni del mercato. È poesia delle più pure e comunicative che abbia mai letto e amato. Che ricchezza di esperienza umana, che sensibilità speciale, che liricità identificata con le fonti della vita!! Aninha non ci appartiene. È patrimonio di noi tutti, nati in Brasile e amanti della poesia...».
Questa lettera, questa ammirazione sincera del grande poeta, suscita l’interesse dei lettori e la rende conosciuta al grande pubblico. Nel 1922 non partecipa alla Settimana di arte moderna di San Paolo, invitata da Monteiro Lobato, perché il marito glielo proibisce. Nel 1984 è la prima donna a vincere il premio Juca Pato, come intellettuale dell’anno.
IL MIO DESTINO
Nei palmi delle tue mani
leggo le linee della mia vita.
Linee incrociate, sinuose
che interferiscono nel tuo destino.
Non ti cercai, non mi cercasti,
stavamo andando per strade differenti.
Indifferenti, ci siamo incrociati
Passavi con il peso della vita...
Corsi per incontrarti.
Ho sorriso. Abbiamo parlato.
Questo giorno fu marcato
con la pietra bianca della testa di un pesce*.
E, da allora, camminiamo
uniti nella vita...
*la pietra è sinonimo di amore, difficilmente si rompe; bianco è sinonimo di pace;la testa del pesce rappresenta ragione, maturità. Quindi un amore maturo ed indissolubile.
Meu Destino - Cora Coralina
Nas palmas de tuas mãos
leio as linhas da minha vida.
Linhas cruzadas, sinuosas,
interferindo no teu destino.
Não te procurei, não me procurastes –
íamos sozinhos por estradas diferentes.
Indiferentes, cruzamos
Passavas com o fardo da vida…
Corri ao teu encontro.
Sorri. Falamos.
Esse dia foi marcado
com a pedra branca da cabeça de um peixe.
E, desde então, caminhamos
juntos pela vida…
Leggi i vecchi commenti
Superfluo dire che sono d'accordo (non l'avrei inserita altrimenti). E' un bell'autore, un modo semplice di fare poesia. Ma in fondo non è la poesia semplice quella che sopravvive al suo autore?
Poi, non succede proprio così..?
Ci si incontra indifferenti, una parola, un sorriso, poco più.
Non sempre juntos pe la vida, questo no.
Ales
No, immagino di no. Non sempre le storie potenzialmente perfette hanno un lieto fine. Talvolta c'è un'oscura magia che s'interpone.
Ma questo da origine ad altre storie, magari altrettanto importanti, se non perfette.
Bentornato Ales.
Ma questo da origine ad altre storie, magari altrettanto importanti, se non perfette.
Bentornato Ales.
BUON GIORNO CARLA E SERENO INIZIO DI SETTIMANA!!!!
CIAO
GIUSEPPE
CIAO
GIUSEPPE
utente anonimo |
Buon Lunedì e buona settimana anche a te.
NATACARLA |
Saverio