giovedì, 07 aprile 2011
IL SOGNO - JORGE LUIS BORGES
Forse appartiene ad un altro genere di poesia questo Il sogno. Non è né l'istinto, né il cuore quello che ha in mano Jorge in questo momento (ogni poesia è adesso, esiste perchè stata scritta solo un minuto fa), ma è comunque il risultato ultimo di un viaggio lungo e accidentato che parte da un gruppo di cellule che hanno dato vita ad una idea, come un nome ed il suo articolo, sono passate lungo un tragitto di esperienze e di ricordi, caricandosi di altre idee ed altri ricordi. E fino a qui c'è solo una minima struttura, come soggetto e verbo: per trasformarsi in poesia, hanno bisogno di tuffarsi nelle emozioni, di un giro tra i sensi, trasportati dal silenzio e dal respiro.
IL SOGNO
Se il sonno fosse (c'è chi dice) una
tregua, un puro riposo della mente,
perché, se ti si desta bruscamente,
senti che t'han rubato una fortuna?
Perché è triste levarsi presto? L'ora
ci deruba d'un dono inconcepibile,
intimo al punto da esser traducibile
solo in sopore, che la veglia dora
di sogni, forse pallidi riflessi
interrotti dei tesori dell'ombra,
d'un mondo intemporale, senza nome,
che il giorno deforma nei suoi specchi.
Chi sarai questa notte nell'oscuro
sonno, dall'altra parte del tuo muro?
El sueño
Si el sueño fuera (como dicen) una
tregua, un puro reposo de la mente,
¿por qué, si te despiertan bruscamente,
sientes que te han robado una fortuna?
¿Por qué es tan triste madrugar? La hora
nos despoja de un don inconcebible,
tan íntimo que sólo es traducible
en un sopor que la vigilia dora
de sueños, que bien pueden ser reflejos
truncos de los tesoros de la sombra,
de un orbe intemporal que no se nombra
y que el día deforma en sus espejos.
¿Quién serás esta noche en el oscuro
sueño, del otro lado de su muro?
Nessun commento:
Posta un commento