venerdì, 01 gennaio 2010
Una bella voce, che avrebbe dovuto, potuto darci di più.
Edith Irene Södergran (1892-1923) è considerata un pioniere della poesia moderna di lingua svedese in Finlandia per il suoi significativi contributi di stile (quali la liberazione del verso dalla rima e dalla metrica) e contenuti (autobiografici, intimi, a volte criptici).
Nasce il 4 aprile 1892 a San Pietroburgo.
Inizia la scuola al Ginnasio Tedesco di san Pietroburgo, nonostante si siano trasferiti nella vicina Raivola e dove trascorrono ogni estate.
Nel 1907 inizia a scrivere il cosiddetto "Quaderno dalla copertina cerata" che contiene manoscritti datati dal 1907 al 1909. Nell'ottobre di quell'anno il padre morirà di tubercolosi, mentre nel gennaio 1909 diagnosticano anche a lei la tubercolosi e viene ammessa al sanatorio di Nummela, dove è sotto le cure di Axel von Bondsdorff
Per due anni (1911 - 1913) si trasferisce ad Arosa in Svizzera, ed alla citta' di cura di Davos, per poi tornare nella sua Raivola nel 1914.
Nel 1916 prende contatto con l'editore Holger Schildt a cui chiede di pubblicare le sue poesie ed esce "Dikter",
Ma con la rivoluzione russa, la famiglia perde tutto. Nell' autunno 1917 Edith visita Helsinki per contattare critici e poeti. E' la sua ultima visita a Helsinki.
L'anno successivo la guerra civile provoca lo stazionamento delle truppe a Raivola e la requisizione della villa di Edith. Lei si trasferisce in una piccola casetta presso la chiesa. La raccolta "Septemberlyran" esce con la critica positiva di Hagar Olsson, col quale inizia una fitta corrispondenza. Esce una nuova raccolta "Rosenaltaret" ed il libro di aforismi "Brokiga iakttagelser" in autunno. Edith legge Nietzsche e viene introdotta gradualmente all'antroposofia di Rudolph Steiner.
Nel 1922 Elmer Diktonius visita Raivola in marzo ed inizia un carteggio con Edith, che inizia un lavoro di traduzione di poeti finno-svedesi in tedesco, ma alla fine dell'anno brucia il manoscritto perche' non e' riuscita a farlo pubblicare da alcuna casa editrice tedesca.
L'anno successivo distrugge tutte le lettere che aveva ricevuto e qualche manoscritto. Muore, a 31 anni, la notte di mezzestate.
Notizie raccolte dal sito pollesello.blogspot.com/Nasce il 4 aprile 1892 a San Pietroburgo.
Inizia la scuola al Ginnasio Tedesco di san Pietroburgo, nonostante si siano trasferiti nella vicina Raivola e dove trascorrono ogni estate.
Nel 1907 inizia a scrivere il cosiddetto "Quaderno dalla copertina cerata" che contiene manoscritti datati dal 1907 al 1909. Nell'ottobre di quell'anno il padre morirà di tubercolosi, mentre nel gennaio 1909 diagnosticano anche a lei la tubercolosi e viene ammessa al sanatorio di Nummela, dove è sotto le cure di Axel von Bondsdorff
Per due anni (1911 - 1913) si trasferisce ad Arosa in Svizzera, ed alla citta' di cura di Davos, per poi tornare nella sua Raivola nel 1914.
Nel 1916 prende contatto con l'editore Holger Schildt a cui chiede di pubblicare le sue poesie ed esce "Dikter",
Ma con la rivoluzione russa, la famiglia perde tutto. Nell' autunno 1917 Edith visita Helsinki per contattare critici e poeti. E' la sua ultima visita a Helsinki.
L'anno successivo la guerra civile provoca lo stazionamento delle truppe a Raivola e la requisizione della villa di Edith. Lei si trasferisce in una piccola casetta presso la chiesa. La raccolta "Septemberlyran" esce con la critica positiva di Hagar Olsson, col quale inizia una fitta corrispondenza. Esce una nuova raccolta "Rosenaltaret" ed il libro di aforismi "Brokiga iakttagelser" in autunno. Edith legge Nietzsche e viene introdotta gradualmente all'antroposofia di Rudolph Steiner.
Nel 1922 Elmer Diktonius visita Raivola in marzo ed inizia un carteggio con Edith, che inizia un lavoro di traduzione di poeti finno-svedesi in tedesco, ma alla fine dell'anno brucia il manoscritto perche' non e' riuscita a farlo pubblicare da alcuna casa editrice tedesca.
L'anno successivo distrugge tutte le lettere che aveva ricevuto e qualche manoscritto. Muore, a 31 anni, la notte di mezzestate.
IO NON SONO UNA DONNA
Io non sono una donna. Sono una cosa neutra.
Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,
sono un raggio ridente di sole scarlatto...
Io sono una rete per tutti i pesci voraci,
sono un calice a onore di tutte le donne,
sono un passo verso il caso e la rovina,
sono un salto nella libertà e nel sé...
Io sono il sussurro del sangue nell'orecchio dell'uomo,
sono una febbre dell'anima, della carne voglia e rifiuto,
sono una targa d'ingresso a nuovi paradisi.
Io sono una fiamma, che cerca vivace,
sono un'acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,
sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni...
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