sabato 19 novembre 2011

IO NON TI CHIEDO - MARIO BENEDETTI

domenica, 06 dicembre 2009
IO NON TI CHIEDO - MARIO BENEDETTI
 





Figlio di Brenno Benedetti e Matilde Farugia, i quali lo battezzarono con cinque nomi, conformemente alle usanze italiane, fino a due anni di età abitò con la famiglia a Paso del los Toros; successivamente, per ragioni di lavoro, la famiglia si trasferì a Tacuarembó da dove, vittime di una truffa, si trasferirono a Montevideo quando Mario Benedetti aveva quattro anni d'età.
Inizia i suoi studi primari nel Collegio Tedesco di Montevideo, completandoli nel 1933  e successivamente frequenta il Liceo Mirandaper. Non completa gli studi a causa dei problemi economici della sua famiglia, ma lo farà in un secondo momento, da privatista.
Inizia a lavorare giovanissimo, a soli  quattordici anni .
Tra il 1938 e il 1941 risiedette quasi continuamente a Buenos Aires, Argentina.
Lo troviamo nel 1945 a far parte della redazione del settimanale Marcha, dove rimase fino al 1974 (anno nel quale il giornale fu chiuso dal governo di Juan Maria Bordaberry) e di cui fu direttore letterario dal 1954.
Il 23 marzo 1946 si sposò con Luz López Alegre, il suo grande amore e compagna di vita.
Nel 1949 divenne membro del consiglio di redazione del Número, una delle riviste letterarie più importanti dell'epoca. Partecipò attivamente al movimento contro il trattato militare con gli Stati Uniti d'America. Fu questa la sua prima azione come militante politico. Nello stesso anno ottenne il Premio del Ministero della Istruzione Pubblica per la sua prima raccolta di racconti, Questa Mattina (Esta mañana). Ne fu il vincitore in ripetute occasioni fino al 1958, da quando lo rifiutò ripetutamente per controversie sul regolamento.
Nel 1964 lavorò come critico teatrale e codirettore della pagina letteraria settimanale Al servizio delle lettere del quotidiano La mañana.
Nel 1973, dopo il colpo di stato militare a causa del suo attivo favoreggiamento per la sovversione marxista, deve abbandonare l'Uruguay, lascia il suo incarico all'Università e parte per l'esilio a Buenos Aires. Viaggia per l'Argentina, il Perù, la Spagna. Furono dieci lunghi anni che lo videro lontano dalla sua patria e da sua moglie, la quale dovette rimanere in Uruguay per accudire alla madre ed alla suocera.
Nel 1976 torna a Cuba, questa volta come esiliato, e si unisce nuovamente al Consiglio di Direzione della Casa delle Americhe. Nel 1980 si trasferisce a Palma de Maiorca e nel 1983 si trasferisce a Madrid. Torna in Uruguai nel marzo del 1983 iniziando l'autonominato periodo desexilio, ragione di molte sue opere. È nominato Membro del Consiglio Editori della nuova rivista Brecha, che è una prosecuzione del progetto della rivista Marcha interrotto nel 1974.
Dal 1986 al 2005 riceve numerosi e prestigiosi premio e riconoscimenti  per le sue opere  di poeta e saggista.
Dopo la morte di sua moglie Luz López, il 13 aprile 2006, a causa dell'Alzheimer, Benedetti si è definitivamente trasferito nel quartiere Centro di Montevideo, Uruguay. A causa del suo trasferimento, Benedetti ha donato parte della sua biblioteca personale di Madrid, al Centro de Estudios Iberoamericanos Mario Benedetti dell'Universidad de Alicante.
Mario Benedetti si è spento a Montevideo il 17 maggio del 2009.




IO NON TI CHIEDO


Io non ti chiedo di portarmi
una stella celeste
solo ti chiedo di riempire
il mio spazio con la tua luce.

Io non ti chiedo di firmarmi
dieci fogli grigi per poter amare
solo chiedo che tu ami
le colombe che amo osservare.

Dal passato non lo nego
ci arriverà un giorno il futuro
e del presente
cosa importa alla gente
se non fanno altro che parlare.

Io non ti chiedo di andarmi a prendere
una stella celeste
solo chiedo che il mio spazio
sia pieno della tua luce.





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