domenica, 30 ottobre 2011
Proposta di traduzione: COLLINA DANESE - HAROLD PINTER
Recentemente a Milano sono capitata a "Il Piccolo" sempre aperto, dove era un corso un concerto a due di pianoforte. Entrando, sul lato sinistro c'è una mini-libreria con una vasta scelta di testi taetrali. Ho dato una scorsa ai titoli e - possibile? - ho trovato un testo di poesia.
L'edizione di Einaudi, quella della serie bianca, con una delle poesie dell'autore, o almeno con una manciata di versi significativi, ci fa capire subito se il volumetto che hai in mano è uno di quelli che rimpiangerai di non aver comprato.
Le poesie sono introdotte da una breve ma suggestiva prefazione (un piccolo stralcio è riportato qui sotto, con il nome del suo autore); non posso dire di essere rimasta soddisfatta della traduzione. Chiedo perdono a tutti: editore, traduttrice e a chi leggerà più sotto. Forte del testo originale a fronte, ho trovato assonanze diverse che mi tornavano indietro con sonorità e musicalità diverse.
In fondo è proprio quello che dice il curatore del libro:
"La lettura di questi versi richiede una particolare disposizione a sentire, poichè molto spesso ciò che comunicano è una vera e propria vibrazione musicale piuttosto che un'affermazione esplicita".
Questa piccola composizione ci propone già un accaduto che è lasciato libero alla nostra interpretazione, come se fossimo arrivati in ritardo, solo al secondo atto di una rappresentazione.
Quel "Bene" sembra voler porre fine ad una discussione mai iniziata, a dei rimorsi che iniziano ad affacciarsi.
Oppure potrebbe essere voler consegnare una persona cara al ricordo, senza cederla al rimpianto, dal momento che sarà comunque "là".
E probabilmente voi troverete almeno un centinaio di altre interpretazioni.
Non è quello che ci aspetta da una poesia questo?
L'edizione di Einaudi, quella della serie bianca, con una delle poesie dell'autore, o almeno con una manciata di versi significativi, ci fa capire subito se il volumetto che hai in mano è uno di quelli che rimpiangerai di non aver comprato.
Le poesie sono introdotte da una breve ma suggestiva prefazione (un piccolo stralcio è riportato qui sotto, con il nome del suo autore); non posso dire di essere rimasta soddisfatta della traduzione. Chiedo perdono a tutti: editore, traduttrice e a chi leggerà più sotto. Forte del testo originale a fronte, ho trovato assonanze diverse che mi tornavano indietro con sonorità e musicalità diverse.
In fondo è proprio quello che dice il curatore del libro:
"La lettura di questi versi richiede una particolare disposizione a sentire, poichè molto spesso ciò che comunicano è una vera e propria vibrazione musicale piuttosto che un'affermazione esplicita".
Questa piccola composizione ci propone già un accaduto che è lasciato libero alla nostra interpretazione, come se fossimo arrivati in ritardo, solo al secondo atto di una rappresentazione.
Quel "Bene" sembra voler porre fine ad una discussione mai iniziata, a dei rimorsi che iniziano ad affacciarsi.
Oppure potrebbe essere voler consegnare una persona cara al ricordo, senza cederla al rimpianto, dal momento che sarà comunque "là".
E probabilmente voi troverete almeno un centinaio di altre interpretazioni.
Non è quello che ci aspetta da una poesia questo?
Harold nacque a Hackney, Londra il 10 ottobre 1930 e studiò alla Hackney Downs Grammar school.
Fu principalmente un drammaturgo, uno scrittore teatrale; la sua poesia è "una stanza in cui bisogna voler entrare, la porta non ha serratura e la luce non si accende premendo un interruttore: si fa un passo e si accede all'interno di uno spazio privo di punti di riferimento ma altresì saturo di suggestioni" (Edy Quaggio)
Poesia è stata il primo amore di Pinter, poi scoprì il fascino del palcoscenico, recitando in teatro col nome d'arte di David Baron. La sua prima commedia, The Room, fu rappresentata per la prima volta dagli studenti dell'università di Bristol nel 1957.
The Birthday Party (rappresentato nel 1958) fu inizialmente un fiasco, nonostante la recensione positiva sul Sunday Times fattagli dal critico teatrale Harold Hobson ma il successo del suo lavoro successivo, The Caretaker (1960), la riportò in auge e questa volta riscosse successo. Queste commedie ed altri dei suoi primi lavori, come The Homecoming (1964), sono a volte etichettate come "commedia della minaccia". Di solito cominciano con una situazione apparentemente innocente che diventa assurda e minacciosa poiché gli attori si comportano in modo inspiegabile sia per il pubblico che, a volte, per gli altri personaggi. Questo stile ha ispirato l'aggettivo "Pinteresque".
Dagli anni settanta si dedicò alla regia; i suoi lavori si fanno più attenti alla politica mondiale ed ai temi dei diritti umani e della oppressione.
Nel 1985 Pinter si recò in Turchia con il commediografo statunitense Arthur Miller dove incontrò molte vittime dell'oppressione politica. Durante una cerimonia all'ambasciata statunitense in onore di Miller, invece dei convenevoli, Pinter parlò delle persone torturate con scosse elettriche ai genitali e per questo venne cacciato (Miller, per sostenerlo, lasciò l'ambasciata con lui).
Fu fortemente critico nei confronti dell'invasione americana dell'Afganistan e dell'Iraq.
E' stato insignito del CBE (Ordine dell'Impero Britannico) nel 1966 e proclamato Companion of Honour nel 2002, dopo aver precedentemente rifiutato la carica di cavaliere.
Nell'ottobre 2005 l'Accademia di Svezia annunciò che Pinter era il vincitore del premio Nobel 2005 per la letteratura con la seguente motivazione: "nelle sue commedie [egli] scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell'oppressione".
Nel 2006 gli viene invece conferito il Premio Europa per il Teatro.
Nel gennaio 2007 il primo ministro francese Dominique de Villepin gli ha assegnato la Legion d'onore.
Muore la vigilia di Natale, mercoledì 24 dicembre 2008 all'età di 78 anni.
Fu principalmente un drammaturgo, uno scrittore teatrale; la sua poesia è "una stanza in cui bisogna voler entrare, la porta non ha serratura e la luce non si accende premendo un interruttore: si fa un passo e si accede all'interno di uno spazio privo di punti di riferimento ma altresì saturo di suggestioni" (Edy Quaggio)
Poesia è stata il primo amore di Pinter, poi scoprì il fascino del palcoscenico, recitando in teatro col nome d'arte di David Baron. La sua prima commedia, The Room, fu rappresentata per la prima volta dagli studenti dell'università di Bristol nel 1957.
The Birthday Party (rappresentato nel 1958) fu inizialmente un fiasco, nonostante la recensione positiva sul Sunday Times fattagli dal critico teatrale Harold Hobson ma il successo del suo lavoro successivo, The Caretaker (1960), la riportò in auge e questa volta riscosse successo. Queste commedie ed altri dei suoi primi lavori, come The Homecoming (1964), sono a volte etichettate come "commedia della minaccia". Di solito cominciano con una situazione apparentemente innocente che diventa assurda e minacciosa poiché gli attori si comportano in modo inspiegabile sia per il pubblico che, a volte, per gli altri personaggi. Questo stile ha ispirato l'aggettivo "Pinteresque".
Dagli anni settanta si dedicò alla regia; i suoi lavori si fanno più attenti alla politica mondiale ed ai temi dei diritti umani e della oppressione.
Nel 1985 Pinter si recò in Turchia con il commediografo statunitense Arthur Miller dove incontrò molte vittime dell'oppressione politica. Durante una cerimonia all'ambasciata statunitense in onore di Miller, invece dei convenevoli, Pinter parlò delle persone torturate con scosse elettriche ai genitali e per questo venne cacciato (Miller, per sostenerlo, lasciò l'ambasciata con lui).
Fu fortemente critico nei confronti dell'invasione americana dell'Afganistan e dell'Iraq.
E' stato insignito del CBE (Ordine dell'Impero Britannico) nel 1966 e proclamato Companion of Honour nel 2002, dopo aver precedentemente rifiutato la carica di cavaliere.
Nell'ottobre 2005 l'Accademia di Svezia annunciò che Pinter era il vincitore del premio Nobel 2005 per la letteratura con la seguente motivazione: "nelle sue commedie [egli] scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell'oppressione".
Nel 2006 gli viene invece conferito il Premio Europa per il Teatro.
Nel gennaio 2007 il primo ministro francese Dominique de Villepin gli ha assegnato la Legion d'onore.
Muore la vigilia di Natale, mercoledì 24 dicembre 2008 all'età di 78 anni.
COLLINA DANESE
Bene, perlomeno sei là,
e quando entrerò nella stanza,
ti alzerai, le mani intrecciate
e sorriderai
oppure, se addormentata,
ti sveglierai.
DENMARK HILL
Well, al least you're there,
and when I come into the room,
You'll stand, your hands linked,
and smile,
or, if asleep,
wake.
September 1977
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Grazie Ales. Sono contenta della tua approvazione.
NATACARLA |
complimenti per la traduzione, bellissima!
Ales