mercoledì 16 novembre 2011

VA' CANZONE, RAPIDA - PAUL VERLAINE

venerdì, 03 aprile 2009
 

Altro Poeta Maledetto, Verlaine.
Riporto la sua biografia, ampiamente tratta da "Wikipedia"

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Paul-Marie Verlaine nasce a Metz il 30 marzo 1844. La famiglia di Verlaine apparteneva alla piccola borghesia: il padre, come quello di Rimbaud, era capitano nell'esercito. Sua madre conserverà per molto tempo sopra il camino i vasi con i feti dei suoi precedenti aborti.
Nel 1950 Verlaine si trasferisce con la famiglia a Parigi e dove studia senza ottenere eccellenti risultati scolastici ma lo mettono in contatto con la letteratura che lo affascina.
Nel 1862, dopo aver conseguito il baccalaureato in lettere si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, ma ben presto dovrà abbandonare, trovando un impiego al comune. Frequenta i caffè e i salotti letterari parigini, nel 1866 le sue poesie sono inserite nel primo Parnasse contemporain (e pubblica i suoi Poèmes saturniens. Vi si sente l'influenza di Baudelaire che, come lui, segue il movimento decadentista con la celebre poesia spleen ed elevazione, mentre vi si annuncia già lo "sforzo verso l'Espressione, verso la Sensazione raffigurata" (dalla lettera a Stéphane Mallarmé dello stesso anno) che caratterizza la sua migliore poesia. Nel 1870 sposa Mathilde Mauté, per la quale pubblica La Bonne Chanson, nella quale canta, illuso, l'equilibrio e la pace raggiunti con l'amore ed il matrimonio.  Nel 1871 partecipa alla Comune di Parigi perdendo perciò l'impiego.
L'anno successivo compare nella sua vita il diciassettenne Artur Rimbaud, che va a turbare gli agi borghesi nei quali il poeta si era adagiato. Chiamato da Verlaine a cui ha inviato qualche lirica, Rimbaud comincia con lui una relazione fortemente intima e una vita di vagabondaggio. Verlaine lascia la moglie e il figlio Georges (nato il 28 ottobre 1871), per seguire il giovane poeta in Inghilterra e in Belgio. Durante questi viaggi Verlaine scrive Romances sans paroles.
Questa relazione tumultuosa termina dolorosamente: nel 1873, i due poeti sono a Londra. Verlaine abbandona tutto d'un tratto Rimbaud, affermando di voler tornare dalla moglie, deciso, se ella non lo riaccettasse, a spararsi. Trasloca in un albergo a Bruxelles. Rimbaud lo raggiunge, persuaso che Verlaine non avrebbe avuto il coraggio di mettere fine ai suoi giorni. Nel momento in cui Rimbaud lo vuole lasciare, Verlaine, ubriaco, gli spara due colpi di pistola, ferendolo leggermente ad una mano. Verlaine viene così incarcerato a Mons e condannato a due anni di prigione, fatto che spinge la moglie a chiedere e ottenere la separazione.
Nel 1885 divorzia dalla moglie, e sempre più schiavo dell'alcol tenta di strangolare la madre finendo nuovamente in carcere. A partire dal 1887, mentre s'accresce la sua fama, Verlaine cade nella miseria più nera.
In questo periodo Verlaine divide il suo tempo tra il caffè e l'ospedale.
Nel 1894 viene incoronato "principe dei poeti" e gli viene elargita una pensione. Il 7 gennaio 1896 il poeta si confessa, il giorno seguente, prematuramente consumatosi, muore a Parigi (a 52 anni). All'indomani del suo funerale, numerosi quotidiani riportano un curioso avvenimento: la notte seguente delle esequie, la statua della Poesia, in cima all'Opéra, ha perso un braccio che si è schiantato, con la lira che sosteneva, nel luogo dove il carro funebre di Verlaine era da poco passato.


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Và, canzone, rapida

Và, canzone, rapida
davanti a Lei e dille
che, nel mio cuor fedele,
gioioso ha fatto luce
un raggio, dissipando,
santo lume, le tenebre
dell'amore: paura,
diffidenza e incertezza.
Ed ecco il grande giorno!
Rimasta a lungo muta
e pavida - la senti? -
l'allegria ha cantato
come una viva allodola
nel cielo rischiarato.
Vola, canzone ingenua,
e sia la benvenuta
senza rimpianti vani
colei che infine torna.


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