lunedì 4 giugno 2012

CONOSCERE I POETI: RAYMOND CARVER







A Sky House* il mondo appare vicino e lontano allo stesso tempo. E' un pò come trovarsi su una gigantesca ma comoda nave sul bordo della cartolina che è lo stretto di Juan de Fuca e, oltre, la città di Vittoria circondata da colli..... un luogo spesso offuscato da nebbia, nuvole basse e piovose.
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Poichè Sky House è tutta finestre, quando si sta dentro questa casa di vetro sembra di stare all'aperto, e si può osservare ogni cosa senza disturbarla. Uccelli si posano sulle cime degli alberi all'altezza degli occhi di chi osserva, portando nel becco le pagliuzze per costruire il nido.
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C'è sempre qualcosa che va o che viene. Le ombre dei gabbiani in volo attraversano i sette lucernari e rasentano il tavolinetto di cristallo del salotto perchè anche i mobili sono stati scelti per permettere al mondo esterno di penetrare e di sfiorare il mondo interiore delle stanze, che sono piene di luce, e d'estate si riesce a leggere fino alle dieci e mezza di sera denza bisogno di accendere la lampada.
Carver passò qui l'invero e la primavera, e la casa è perfetta in questo periodo in cui le giornate sono così brevi. Insomma, se si deve restare soli, Sky House è un gran bel posto, perchè il mondo lì diventa un compagno, non solo un ospite.
Il silenzio delle stanze è molto profondo e circolare. Non si capisce bene perchè. Forse perchè qui non è mai stata pronunciata una parola irata. Forse perchè, nel cuore del mondo, c'è quell'istante fermo in cui l'uccello riposa sul ramo. Sky House è quel momento.
In quei giorni Ray si muoveva in uno sciame di poesie, come un apicoltore in estasi che se ne va in giro circondato da una nuvola di api. Cerca di vedere il mondo, ma lo vede attraverso le api (ovvero le poesie) e ogni volta che vuole dire qualcosa a qualcuno gli esce fuori una poesia. Era una specie di re Mida delle poesie. Ogni cosa che toccava o guardava si trasformava in una poesia, che per lui era come l'oro. Ma a differenza di re Mida non soffriva di questa contaminazione. Piuttosto era come se il mondo gli si avvicinasse sempre più intimamente parlando la lingua a lui più cara: la lingua della poesia, che dava al mondo l'importanza che meritava, ma allo stesso tempo, per via del rifiuto di Ray di elevare troppo il tono, lasciava al mondo il suo mistero, la distanza e la dignità di restare semplice e intatto come la neve che si posa su un ramo di abete.
Tess Gallagher

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Quando la Gallagher, che all'epoca insegnava Syracuse, nello stato di New York, approfittando delle vacanze andava a trovarlo, l'ispirato stato di grazia, l'atmosfera satura di storie/poesie la contagiava, e anche lei scriveva poesie narrative o racconti poetici come se "le api del mio compagno mi avessero accettata e andassi in giro anch'io circondata dal bozzolo di quei satelliti della nostra essenza e del mondo che sono le poesie".

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*Sky House è una casa che Tess Gallagher aveva progettato e dove Raymond si ritirò dopo aver ricevuto una sovvenzione esentasse di 3.500 dollari all'anno per cinque anni.

Stralcio da: Racconti in forma di poesia Edizioni Minimum Fax, 1999



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