In questa poesia Anna parla di sé quale depositaria della poesia della russia. Bistrattata dal regime, allontanata da molti poeti che ripararono all'estero, Anna rimase nella sua casa ed attraverso letture alla radio, portava la poesia nelle case del suo popolo, regina della poesia russa, scriveva versi di normalità in una nazione che la normalità l'aveva perduta.
E cantò anche dell'attesa di madri e mogli davanti alle carceri quando una donna che la aveva riconosciuta le chiese: "Può raccontare tutto questo?" E lei rispose "Posso".
Donna straordinaria e straordinariamente venerata, considerando che al tempo le donne faticavano per farsi strada nell'universo ancora tutto maschile della poesia, che per convenzione è donna, ma anche questa "convenzione", non è forse maschile?
E cantò anche dell'attesa di madri e mogli davanti alle carceri quando una donna che la aveva riconosciuta le chiese: "Può raccontare tutto questo?" E lei rispose "Posso".
Donna straordinaria e straordinariamente venerata, considerando che al tempo le donne faticavano per farsi strada nell'universo ancora tutto maschile della poesia, che per convenzione è donna, ma anche questa "convenzione", non è forse maschile?
A MOLTI
Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato,
il riflesso del vostro volto,
i vani palpiti di vane ali...
fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.
Ecco perché amate così cúpidi
me, nel mio peccato e nel mio male,
perché affidaste a me ciecamente
il migliore dei vostri figli;
perché nemmeno chiedeste di lui,
mai, e la mia casa vuota per sempre
velaste di fumose lodi.
E dicono: non ci si può fondere più strettamente,
non si può amare più perdutamente...
Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall’anima,
così io adesso voglio essere scordata.
Da Anno Domini - 1922
Многим
Я – голос ваш, жар вашего дыханья,
Я – отраженье вашего лица.
Напрасных крыл напрасны трепетанья, –
Ведь все равно я с вами до конца.
Вот отчего вы любите так жадно
Меня в грехе и в немощи моей,
Вот отчего вы дали неоглядно
Мне лучшего из ваших сыновей,
Вот отчего вы даже не спросили
Меня ни слова никогда о нем
И чадными хвалами задымили
Мой навсегда опустошенный дом.
И говорят – нельзя теснее слиться,
Нельзя непоправимее любить…
Как хочет тень от тела отделиться,
Как хочет плоть с душою разлучиться,
Так я хочу теперь – забытой быть.
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Ciao e buon lavoro! ( A Roma oggi è festivo)
Wow, Jago. Ma il merito della traduzione, sai che non è mio.
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