Se non riesco a pensare a una poesia più triste su questo argomento, è perchè probabilmente non l'ho ancora incontrata.
Le
sue poesie possiedono una grande ricchezza del verso e attraverso
l'abbondanza di aggettivazione viene superato il prosastico, la
spiegazione dettagliata o sfumata del dire, mantenendo una semplicità di
linguaggio (e non è poco).
I neo avanguardisti, dovrebbero guardare anche a questo stile di scrittura, prima di gettarsi nella nebbia dell'inconcluso.
I neo avanguardisti, dovrebbero guardare anche a questo stile di scrittura, prima di gettarsi nella nebbia dell'inconcluso.
Giorgio Manganelli è un altro più che
interessante autore.
Scrittore, traduttore, giornalista,
critico letterario italiano, nonché uno dei teorici più coerenti
della neoavanguardia, nasce a Milano il 15 novembre 1922 da genitori
parmensi.
La madre maestra, il padre da origini
umili riesce a diventare procuratore di borsa. Si laurea in Scienze
politiche all'Università di Pavia. Insegna per qualche anno nelle
scuole medie; fa l'assistente di letteratura inglese all'Università
La Sapienza di Roma.
Sposa nel 1946 la poetessa Fausta
Preschern Chiaruttini, un matrimonio breve e difficile da cui
nacque una figlia: Lietta. In questi anni conosce e apprezza Alda
Merini con cui inizia una breve relazione nel 1950: le resterà
legato per sempre da un profondo affetto.
Nel 1953 si trasferisce a Roma,
collaborando con la RAI. Prende parte attivamente al Gruppo 63, scrive su quotidiani a carattere nazionale, su riviste
settimanali e fa il consulente editoriale per case editrici come
Mondadori, Einaudi, Adelphi e Feltrinelli.
Colpito da una grave forma di mielite,
muore a Roma il 28 Maggio 1990.
Abbiamo tutta una vita
da NON vivere insieme.
Sugli scaffali di Dio
s’impolverano i gesti possibili:
le mosche cherubiche insozzano
le nostre carezze;
stanno appollaiati come gufi
i sentimenti impagliati.
“Merce inesitata” – griderà l’angelo d’ottone -
dieci casse di vite, di possibili.
E avremo anche una morte da morire:
una morte casuale, innecessaria,
distratta, senza te.
da NON vivere insieme.
Sugli scaffali di Dio
s’impolverano i gesti possibili:
le mosche cherubiche insozzano
le nostre carezze;
stanno appollaiati come gufi
i sentimenti impagliati.
“Merce inesitata” – griderà l’angelo d’ottone -
dieci casse di vite, di possibili.
E avremo anche una morte da morire:
una morte casuale, innecessaria,
distratta, senza te.
Poesie - Croetti Editore
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