sabato, 03 gennaio 2009
Ancora Machado, ancora una poesia malinconica.
Vi siete chiesti quando mai possa aver scritto quella del post precedente?
Forse durante quegli ultimi giorni, a Collioure?
Era una notte d'estate
Era una notte d'estate.
Il balcone era aperto;
anche la porta di casa;
in casa la morte entrò.
Al suo letto s'avvicina;
passando non mi guardò;
poi con dita delicate
qualcosa di tenue ruppe.
Taciturna, senza sguardo,
la morte passò di nuovo
davani a me. Che hai fatto?
La morte non mi rispose.
La mia bambina tranquilla,
restò dolente il mio cuore.
Ahi, quel che ha rotto la morte
era un filo tra noi due!
Leggi i vecchi commenti
No, non lo sapevo, ma sono felice di scoprirlo adesso. Ti conosco - e ti apprezzo molto - per i tuoi commenti accorti ed estremamente mirati.
Contraccambio il sorriso.
Carla
Contraccambio il sorriso.
Carla
NATACARLA |
Ha un'attacco che amo molto perchè ingentilisce la morte ,la fa quasi ospite.
Selezioni opere con particolare sensibilità e attenzione alla qualità.Machado è uno dei miei preferiti,andalusamente ,caldamente triste.
Tu non lo sai ma sei un'appuntamento fisso.
Un sorriso