sabato, 10 gennaio 2009
Tenete ben presente la sua immagine e leggiamo anche questa poesia: è la descrizione dell'attimo, quello della quieta soddisfazione. Per il sentimento che esprime si può riallacciare a Scema di Gianni oppure a Se mi propongo di Pimienta, a Scrivo a te donna di Fiume, a Paris di notte di Prevert. Mi sento di agiungerci anche la poesia di Hikmet, Prigione di Bursa...
L'ATTIMO
Nessun cielo di una notte d'estate senza respiro
giunge così profondo nell'eternità,
nessun lago,quando le nebbie si diradano,
riflette una calma simile
come l'attimo-
quando i confini della solitudine si cancellano
e gli occhi diventano trasparenti
e le voci diventano semplici come venti
e niente c'è più da nascondere.
Come posso ora aver paura?
Io non ti perderò mai.
giunge così profondo nell'eternità,
nessun lago,quando le nebbie si diradano,
riflette una calma simile
come l'attimo-
quando i confini della solitudine si cancellano
e gli occhi diventano trasparenti
e le voci diventano semplici come venti
e niente c'è più da nascondere.
Come posso ora aver paura?
Io non ti perderò mai.
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