sabato 19 novembre 2011

CIO' CHE POSSO - VICTOR HUGO

lunedì, 25 gennaio 2010
CIO' CHE POSSO - VICTOR HUGO
 
Grosso personaggio questo, uno dei pilastri della letteratura francese, conosciuto,ad onor del vero più come romanziere che come poeta.
Come sempre, mi viene da ricordare la maratona che facemmo l'ultimo anno delle superiori (indirizzo tecnico), quando l'insegnante passava le ore delle sue lezioni a dettarci dei sunti delle correnti poetiche, della vita e della poetica dei vari autori che "probabilmente" sarebbero stati soggetto del tema di letteratura dell'esame di stato.
Conservo ancora quei quaderni come delle reliquie (una delle mie manie a proposito del passato).
Anche se fece un ottimo lavoro, considerando il ritardo con cui venne assegnata alla nostra classe e gli scioperi che a quei tempi erano anche più frequenti di quelli di oggi (ed è tutto dire) lamento la mancata lettura di piccoli brani che avrebbero stimolato la nostra curiosità di piccoli "ragionatori" e "classificatori" di numeri (forse??).
Un pò come quello che propone un amico nel suo blog, ma questo, ragazzi, è materiale per  un altro post.





Victor Marie Hugo nasce in Francia, a Besançon, nel 1802. Figlio di un ufficiale di carriera, viene incoraggiato dalla madre  a coltivare le sue inclinazioni letterarie, come "enfant prodige" alla corte dei Borboni.
Prima del compimento dei suoi diciott'anni diviene famoso nei circoli intellettuali francesi, per aver vinto un concorso di poesia di livello nazionale. Questa sua fama gli permette di ricevere direttamente dalla famiglia reale una rendita per i versi che compone in occasioni ufficiali.
A ventitré anni viene investito della Legion d'Onore. Successivamente compone la raccolta poetica "Odi e ballate" (1826) nella quale, per la prima volta, viene evocata la figura di Napoleone. In ambito teatrale scrive il dramma "Cromwell" (1827), nella cui prefazione Hugo propone l'abbandono delle unità di tempo e di luogo, e sostiene con forza l'ambientazione storica dell'azione scenica. Questa prefazione diviene una sorta di manifesto letterario per i francesi contemporanei e dichiarazione, da parte dell'autore, di un'assoluta fede romantica.
Nel 1823 intanto si sposa con Adele Foucher, che gli dà quattro figli, ma che in seguito viene scoperta in flagranza d'adulterio. Victor, che fino a quel momento è stato fedelissimo, inizia una vita di libertinaggio amoroso che si interrompe, o forse si dovrebbe dire si riduce, con la nascita di una relazione con Juliette Drouet, che rimane sua compagna per cinquant'anni, e alla quale dedica un consistente epistolario sentimentale.
Nel 1830 viene rappresentata per la prima volta l'opera teatrale "Hernani". Durante lo spettacolo teatrale si verifica un violento scontro tra la fazione dei sostenitori di Hugo e quella dei detrattori, che costringe all'interruzione della rappresentazione nella sala della Comedie Française. L'anno successivo viene dato alle stampe "Notre-Dame de Paris". A partire da questo momento Hugo si dedica al teatro romantico.
Due avvenimenti nel 1843 interrompono per un decennio tutta la sua attività letteraria: la morte di sua figlia Léopoldine e l'insuccesso del dramma "I Burgravi", che sancisce la sua definitiva rinuncia al teatro.
Nello stesso periodo inizia l'ascesa politica di Victor Hugo. Nel 1845 viene nominato da Luigi Filippo Pari di Francia, nel 1848 deputato all'Assemblea Costituente, dove diviene uno dei più fieri avversari del presidente Luigi Bonaparte.
Il colpo di stato del '51 segna per lui l'inizio dell'esilio, che dura fino al 4 settembre 1870. Quando si trasferisce sull'isola di Guernesay, vicino a Jersey, è considerato "padre della Patria" in esilio.
E tuttavia gli anni dell'esilio sono molto fecondi: nel '53 pubblica "Le punizioni", aspra satira contro Napoleone III, nel '56 "Le contemplazioni", nel '59 la prima serie della "Leggenda dei secoli" (le successive escono nel ' 77 e nell'83), nel 1862 pubblica "i Miserabili".
La morte della compagna Adele lo addolora moltissimo, anche se pone fine a un tormento che perdurava da molti anni. Nel 1871 muore anche Charles, il primo figlio avuto dalla Foucher.
Rientra a Parigi dopo il crollo del III Impero, ed entra nel Senato nel 1876.
Muore il 22 maggio 1884. I suoi funerali sono una vera e propria celebrazione: la sua salma viene lasciata per una notte sotto l'Arco di Trionfo dei Campi Elisi, vegliata da dodici poeti.

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CIO' CHE POSSO



Faccio tutto ciò che posso
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
e la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra,
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.


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