martedì 15 novembre 2011

NUDA E' LA TERRA, E L'ANIMA - ANTONIO MACHADO

sabato, 03 gennaio 2009
 
 
Eccomi ancora  con una nuova poesia.
Nuova....proprio nuova non direi: lo è per me, comunque, voi magari la conoscete benissimo.
Se devo proprio dirlo fuori dai denti, Machado l'ho sentito nominare da qualche telenovelas (scusate, ma, si, mi è capitato di vederne qualcuna. Che ci posso fare?) . Probabilmente sono molto più fieri loro dei propri poeti che non noi: è una verità che sfido chiunque a smentire.
Quindi ricapitoliamo un pò per chi, come me, è un pò niubbo di questo autore.


http://www.spanien-abc.com/uploads/pics/M_machado3.jpg


Riassumo da Wikipedia:
Nacque il 26 luglio 1875 a Siviglia, nel palazzo di "Las Dueñas" situato nella via omonima. Giovanissimo (solo otto ani) si trasferisce con la sua famiglia a Madrid dove studiò nella Institucion Libre de Enseñanza. Nel 1893 la morte del padre, che lascia la famiglia in precarie condizioni economiche.
Ma questo non impedì al giovane Antonio di trascorrere la sua giovinezza in ambienti teatrali (recitò anche) e letterari, nei caffè frequentati da  Miguel de Unamuno, Ramon Maria del Valle-Inclan, Azorin,  Francisco Villaespesa ed altri esponenti di rilievo della cultura spagnola .
Compì anche due viaggi a Parigi, nel 1899 e nel 1902.  Durante questi soggiorni nella capitale francese conobbe Oscar Wilde, Jean Moréased il  maestro del modernismo, il poeta nicaraguense Robén Dario. 
Il suo primo libro di poesie, Soledades, è del 1903 e nel 1907 ottenne un posto di professore di francese (!)  nelle scuole secondarie di Soria. Qui, due anni dopo, sposò la quindicenne Leonor Izquierdo; il poeta allora aveva 34 anni. Il matrimonio non durò a lungo: nel 1912, anno di uscita della sua raccolta di poesie più famosa, Leonor muore di tisi,  dopo una lunga malattia.
Prostrato dalla scomparsa della moglie, Machado tornò in Andalusia e vi rimase fino al 1919 conducendo una vita solitaria, divisa tra passeggiate e letture.
Nel  1927 divenne membro della Real Academia Espanola de la Lengua  e l'anno successivo conobbe la poetessa Pilar Valderrama, suo grande amore dopo l'indimenticata Leonor. A seguito della guerra civile, si trasferì con la famiglia dapprima a Valencia, poi a Barcellona. Alla fine del 1939 Machado, ma madre, ed il fratello con la moglie, lasciano la città diretti verso la frontiera francese, che attraversano tra il 28 ed il 29 febbraio. Nell'esodo, condotto per un lungo tratto a piedi, lo scrittore fu ostretto ad abbandonare una valigia contenente versi, appunti e lettere. Alloggiarono in un piccolo albergo appena dopo la frontiera a Collioure.
Qui Machado stanco, malato, deluso ed amareggiato, passa lunghe ore all'aperto a guardare il mare grigio e compone i suoi ultimi vers, dedicati all'asolata Siviglia della sua infanzia. Il 22 febbraio morì ed in una tasca del suo cappotto il fratello Josè trovò un pezzo di carta con l'ultimo verso :
"Quei giorni azzurri e quel sole dell'infanzia" .
Tre giorni dopo morì anche la madre che venne sepolta accanto al poeta.

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Nuda è la terra, e l'anima


Nuda è la terra, e l'anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

Amaro camminare, perchè pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,

e la notte che giunge, e l'amarezza
della distanza...Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;

sopra i monti lontani sangue ed oro...
Morto è il sole...Che cerchi,
poeta, nel tramonto? 


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#1  09 Febbraio 2009 - 15:09
 
Strana, da un poeta ispanico, questa malinconia! Di solito sono molto più passionali, calienti!, adirittura... Anche nella tristezza. Se non avessi saputo chi era l'autore, avrei pensato a Hermann Hesse: "strano vagare nella nebbia... vivere è solitudine...".
Un salutone. Diego.
utente anonimo
#2  22 Aprile 2009 - 19:06
 
questa poesia di machado, non solo malinconica, ma anche triste e dubbiosa, infatti l'autore, in una sorte di monologo interiore si sdoppia: da una parte è un viandante che percorre il suo faticoso cammino, dall'altra una voce fuori campo che, chiedendo al viandante che cosa stia cercando, lascia intendere che non riceverà comunque nessuna risposta.
Come la maggior parte dei poeti del '98, per Machado la descrizione del paesaggio è molto importante, soprattutto se si conta che in questa poesia esso rappresenta il suo stato d'animo: malinconico, perchè il tramonto, anche se bellissimo, porta sempre con se una tristezza molto simile alla malinconia, a differenza dell'alba, che porta con sè le speranze ed i desideri di ciascuno di noi (forse sn un pò uscita dal tema principale).
Personalmente la trovo una poesia bella, ma non eccezionale come altre, forse perchè non riesco a comprendere l'amarezza del poeta, non essendo vissuta in quegli anni di guerra e non avendo sofferto quanto lui.
utente anonimo
#3  22 Aprile 2009 - 19:39
 
Wow!
Lasciami dire che hai fatto una analisi del testo veramente deliziosa oltre che minuziosa e puntigliosa.
Chiunque tu sia, utente anonimo, sei il benvenuto, qualsiasi cosa tu voglia analizzare, criticare, esaltare o distruggere.
Carla
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#4  04 Agosto 2011 - 15:50
 
E' SORPRENDENTEMENTE MERAVIGLIOSO QUESTO INFINITO ANDAR DI VERSI E DI MUSICA. NON SO CHI LO HA REALIZZATO MA VORREI RINGRAZIARLO DAL PROFONDO DEL MIO CUORE!
utente anonimo
#5  04 Agosto 2011 - 19:04
 
Grazie per il tuo apprezzamento. Passeggia quanto vuoi, non ci sono stanze chiuse o interdette. Non chiudiamo mai.
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#6  04 Agosto 2011 - 20:33
 
Ciao Carla, buonasera a tutti. Sento di voler lasciare un commento, voglio lasciare il mio secondo commento. Mi reputo una persona molto ignorante e dotato di una discreta sensibilità. Prima leggo la poesia, se poi " mi acchiappa " leggo i Tuoi, i Vostri commenti che mi aiutano a meglio comprendere l'autore ed il periodo storico. Voglio ringraziarTi per la Tua incessante ricerca, la Tua preparazione, la Tua sensibilità . Non fare la finta modesta ... non è il caso ( scherzo ! ). Grazie tante per questo spazio di libertà e per l'altruismo. In questo mondo di pazzi sieTe ormai come le mosche bianche. Visto che parliamo di libertà : ho da fare un solo appunto, non importante : perchè non togli la base musicale ? A me piace rileggere le poesie ed i Tuoi commenti che più mi piacciono ... e mi piace " ascoltarli " assieme a musica da me selezionata ( "mia " ). Scusami se mi son permesso ... L'ho fatto perchè sono sicurissimo di parlare con una persona di intelligenza superiore. Grazie ancora, Carla. Ti abbraccio forte forte :-) Armando
utente anonimo
#7  05 Agosto 2011 - 20:54
 
In effetti, Armando, non sei la prima persona che me lo dice ed a volta pure io lo zittisco. Mi piace quella musica: sono stata io a sceglierla, ma ammetto che non è stata una buona idea. La toglierò.
Grazie a te dei segnali che lasci. Danno un senso a quello che faccio.
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#8  07 Agosto 2011 - 20:11
 
Sulla Tua intelligenza non avevo alcun dubbio. Intelligenza vuol dire anche saper tollerare e sopportare. :-) Mi sono sbilanciato in questa cafonata solo a fin di bene. :-) So già che mi hai perdonato. :-) Grazie Carla
Armando
utente anonimo
#9  07 Agosto 2011 - 20:27
 
Ho fatto un prelievo : " la stazione " . ;-)
Se Vuoi nomino il Tuo blog, ma Ti arriverà una marea di immondizia ! Non lo faccio solo per questo. :-)
Sempre Armando
utente anonimo
#10  07 Agosto 2011 - 20:48
 
Non so perchè parli di immondizia, Armando, comunque non ho nessun problema se "prelevi" qualche poesia dal mio sito.. Non ha importanza citarlo.
Ma scrivimi in posta privata il tuo contatto facebook: ci sono anch'io.
Quanto alla musica, non c'è niente da perdonare, come ti avevo già detto.
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