venerdì, 13 marzo 2009
Stavolta una poesia di Cortàzar, a distanza dagli altri inserimenti, evocato in mezzo a noi a mezzo del post della Pizarnik.
In quel periodo dev'essere stato esaltante frequentare Parigi ed i suoi circoli letterari.
Ne esiteranno anche ai nostri giorni di posti così?
Pietro Tenerani - La Deposizione (Roma, San Giovanni in Laterano, Cappella Torlonia, 1844)
LA LEZIONE
Ti abbandono di notte, corpo mio
distante e vuoto, e mi trasfondo in nebbia.
Imparerai così la solitudine che socchiude
un pò di più la sua porta ogni notte,
per non alzare una domanda vana
- di tanto morto la interrogante faccia! -
quando un mattino io non ritorni più
e nel tuo zitto petto di raccolgano
le bandiere del tempo e il suo discorso.
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