lunedì, 11 maggio 2009
Recentemente mi imbatto sempre più spesso in poesie che non hanno titolo, come se fosse un orpello inutile, limitante: un clichè di cui fare a meno.
Onestamente, una volta scritta una poesia, in effetti a volte è arduo [dargli] darle un titolo, altre invece, ne avresti pronti due. ma questo è un'altro argomento di conversazione.
Anche questa poesia sarebbe senza titolo. Quello che ho indicato io è puramente arbitrario.
Ana Paula Tavares è nata in Angola, nel 1952. É laureata in storia ed ha conseguito un master in Letteratura Africana di Lingua Portoghese. Attualmente vive in Portogallo.
Questa poesia è tratta dal volume Cerimonia di passaggio edito dalla Casa Editrice Heimat
MI HAI DISOSSATA
Mi hai disossata
premurosamente
iscrivendomi
nel tuo universo
come una ferita
una protesi perfetta
maledetta necessaria
hai condotto tutte le mie vene
perché prosciughino
nelle tue
senza rimedio
mezzo polmone respira in te
l’altro, che io sappia, esiste appena
Oggi mi sono alzata presto
ho dipinto con tacula e acqua fredda
il corpo acceso
non sbatto il burro
né metto la cintura
VADO
al sud a saltare oltre il recinto.
Tacula: albero dalla cui cortecciaè estratto un inchiostro rosso utilizzato in riti che indicano l’ingresso della bambina nella fase della pubertà.
Leggi i vecchi commenti
più che un consiglio, farei un appunto di natura ortografica-"darle"...darle un titolo... ( si parla di poesia, no?)
utente anonimo |
Hai ragione, utente anonimo. Io cado spesso in questo errore; pur conoscendo la regola grammaticale, quando rileggo, il mio orecchio non la sente. Lasciamolo lì, così sarà molto più "cocente" l'errore e di stimolo per me, a stare più attenta.
Grazie del tuo passaggio.
NATACARLA |
SERENO LUNEDI' Carla e ottimo proseguimento di settimana!!!
RispondiEliminaGiuseppe