domenica 19 ottobre 2014

AD ORA INCERTA - Traduzioni 2007 - 2013 TOMASO PIERAGNOLO

Sono una persona fortunata. Mi è capitato di ricevere un nuovo regalo: un link relativo ad un e-book di poesie di autori del centro america, tutti tradotti da Tomaso Pieragnolo, messo gratuitamente in download sul Sito de La Recherche.it. 
E' strutturato con una prima parte biografica e, a seguire il testo tradotto e quello in originale.
Si richiedeva di diffondere la notizia e non trovo modo migliore di raggiungere  molti contatti se non con questo canale.
Vi propongo, giusto per stuzzicare la vostra curiosità,  una poesia tratta dal libro. La prima del primo autore non per frettolosità, ma per la sua intensità ed il rispetto con cui Tomaso accompagna la breve biografia. Del traduttore, vi racconterò in un prossimo post. Dell'autore Francisco Ruiz Udiel, troverete tutto nell'e-book e ritengo superfluo - in questo caso, in questa sede - ripeterlo.
(Dello stesso autore potrete trovare su La Recherche.it anche la precedente pubblicazione del Pieragnolo: Nell'imminenza del giorno)



  
                  LASCIA LA PORTA APERTA

                                                                                                                                    A Claribel Alegría
                                                                                                                                           Sua Maestà


Lascia la porta aperta.
Che le tue parole entrino
come un arco tessuto da cipressi,
appena più leggere
della ineludibile vita.
Lontano è il porto
dove le barche di ebano
riposano con tristezza.
Poco mi importa giungere ad esse,
poiché lungo è l’abbraccio con la notte
e corta la speranza con la terra.
In qualunque luogo io vada
il mare mi scaglia lontano,
un’altra alba dove l’immaginazione
ormai non può convertire il fango
in vasi dove accumulare ricordi.
Mi stanco di svegliarmi,
la luce mi ferisce quando non voglio vedere.
Il viaggio ad Itaca nulla mi offre.
Se avessi almeno un poco di vino
per ubriacare i giorni che ci restano
ubriacare i giorni che ci restano
che ci restano.


(Francisco Ruiz Udiel 1977 - 2010) 





DEJA LA PUERTA ABIERTA

                                 A Claribel Alegría
                                             Su Majestad

Deja la puerta abierta.
Que tus palabras entren
como un arco tejido por cipreses,
un poco más livianas
que la ineludible vida.
Lejos está el puerto
donde los barcos de ébano
reposan con tristeza.
Poco me importa llegar a ellos,
pues largo es el abrazo con la noche
y corta la esperanza con la tierra.
Donde quiera que vaya
el mar me arroja a cualquier parte,
otro amanecer donde la imaginación
ya no puede convertir el lodo
en vasijas para almacenar recuerdos.
Me canso de despertar,
la luz me hiere cuando ver no quiero.
El viaje a Ítaca nada me ofrece.
Si hubiera al menos un poco de vino
para embriagar los días que nos quedan
embriagar los días que nos quedan
que nos quedan.

(Da “Alguien me ve llorar en sueño”, Managua 2005)


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