sabato, 29 novembre 2008
E poteva mancare Ugo Foscolo, con la sua Alla sera?
Ovvio che no, anche se preferisco l'altra. Questa è molto musicale, ma è così lontana dal nostro linguaggio corrente, quasi quanto il Latino lo era dal "volgare".
Ma, lo sento solo io il grande Vittorio Gasman declamarla? Con quella sua voce così greve e misurata...
Mi capita spesso di abbinare le poesie alle voci: un'altra mia piccola mania.
ALLA SERA
Forse perché della fatal quiete
tu sei l'imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
tu sei l'imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge
#1 12 Febbraio 2009 - 08:20
IL FOSCOLO MI E' SEMPRE STATO ALQUANTO ANTIPATICO... LASCIANDO PERDERE "DEI SEPOLCRI DELL'URNE", L'UNICA SUA CHE SALVEREI E' "NE PIU' MAI TOCCHERO' LE SACRE SPONDE" PERCHE' IL RICHIAMO AL MARE MI COLPISCE SEMPRE PARECCHIO... PER IL RESTO LO TROVO TUTTO MESTIERE E POCO SENTIMENTO. CIAO. DIEGO.
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