domenica 20 novembre 2011

AVVERBI DI LUOGO - JUAN VICENTE PIQUERAS

domenica, 06 marzo 2011
AVVERBI DI LUOGO - JUAN VICENTE PIQUERAS
 
Sono convinta che sarà apprezzata da  tutti questa poesia.
Se dovessi definirla, direi che è densa, dai versi lucidi, consequenziali.
L'autore appare senza veli, né maschere, con in mano una sua verità condivisibile, una sua verità gridata, particolarmente in questo pugno di versi, molto lirici
"Quegli oggetti toccati dalle tue mani,
quello che pensi, dici, taci o sogni,
quei luoghi dove stai senza di me,
quello desidero, quello mi occorre.
Ed essere il tuo là, il tuo alito sospeso."


Sono versi che non hanno bisogno di molte letture per restare in mente (tant'è vero che sono spesso riportate, isolate, in diversi blog) ; un linguista magari ne spiegherebbe il perchè col numero delle sillabe, con una musicalità intensa, col tono intimo con cui sono stati scritti; ma io non ne so.
So solo che  mi sono rimasti sopiti da molto tempo. Poi  si sono ripresentati, vivi ed urgenti di una nuova lettura.





AVVERBI DI LUOGO

Qua è dove sono io. Ovunque sia
sarò sempre qua, dove mi vedi.
Questa casa, questi volti, questi oggetti
stancano perchè il qua stanca.
Qua viene sete di andarsene, sete di laggiù.
Ma laggiù è il luogo dove non potrò mai stare,
dove io sono impossibile. Ovunque vada
il là dove sarò diverrà qua
e io ci sarò ad aspettar me stesso
con in mano un mazzo di rose tutte uguali.
Là è il tuo qua.
Là sembra un grido perché è dove fa male.
Io voglio essere là dove tu stai,
e tu qua, o meglio: noi due laggiù, remoti, insieme
ché vivo è uguale a insieme.
Laggiù c'è l'amore che non c'è qua.
Quegli oggetti toccati dalle tue mani,
quello che pensi, dici, taci o sogni,
quei luoghi dove stai senza di me,
quello desidero, quello mi occorre.
Ed essere il tuo là, il tuo alito sospeso.
Laggiù è la salvezza, il miraggio
nato dalla sete di stare qua.
Laggiù saremmo felici per sempre
stretta la foglia e larga la via
laddove il tuo qua e il mio là si riunirebbero.
Laggiù è pioggia cadendo
su questo deserto inaridito.
Laggiù è il Paese di Bengodi, Eldorado, il non-plus-ultra.
Io sono qua,  tu là, e noi due laggiù, ma quando?
Questo è pietra. Codesto è seta. Quello è mare.
Qua è focolare impossibile, intima assenza,
odiato domicilio, carcere di ogni giorno.
Là calore del tu, mia la tua vita,
tesoro della tua isola, aria d'amore.
Laggiù, dove non siamo, piove sulla vita
che non sarà mai nostra e che ci attende.


da Mele di mare
Casa Editrice Le Lettere




Per coloro che amano confrontarsi con l'originale:


ADVERBIOS DE LUGAR


Aquí es donde estoy yo. Esté donde esté
yo siempre estoy aquí donde me ves.
Esta casa, estas caras, estas cosas
cansan, porque aquí cansa
Aquí hace sed de irse, sed de allí
Pero allí es el lugar donde jamás podré estar,
donde yo soy imposible. Vaya adonde vaya,
allá donde yo llegue será aquí
y estaré ya esperándome a mí mismo
con un ramo de rosas iguales en la mano.
Ahí es tu aquí.
Ahí parece un grito porque es donde te duele.
Yo quiero estar ahí, donde estás tú,
tú aquí o, mejor, los dos allí, remotos, juntos
porque lo vivo es lo junto.
Ahí hay el amor que no hay aquí.
Esas cosas tocadas por tus manos,
eso que piensas, dices, callas, sueñas,
esos lugares donde estás sin mí,
eso deseo, eso necesito
Y ser tu ahí, tu aliento intercalado.
Allí es la salvación, el espejismo
nacido de la sed de estar aquí.
Allí sí que seríamos felices,
donde tu aquí y mi ahí estarían juntos,
comerían perdices que no existen.
Allí es la lluvia aquella
que cae sobre este páramo sediento.
Allí es Jauja, el Dorado, el novamàs.
Yo esoty aquí y tú ahí y allá nosotros cuándo?
Esto es piedra. Eso es seda. Aquello es mar.
Aquí, hogar imposible, íntima ausencia,
odiado domicilio, cárcel del cada día.
Ahí, calor del tú, tu vida mía,
tesoro de tu isla, aire de amor.
Allí, donde no estamos, llueve sobre la vida
que nunca será nuestra y nos aguarda.



2 commenti:

  1. Imperdibile la lettura in lingua originale perché si può maggiormente apprezzare la sintonia tra parola e significato in un intreccio di giochi di parole che ne esaltano la potenza del verso .....es: " Ahi' parese un grito porque es donde te duele" .,, non apprezzabile completamente nella traduzione di Ahi con qua

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cao Bic, ho dissentito anch'io su qualche passaggio delle poesie di Juan. Ma tu saprai che lui parla un italiano fluente, avendo vissuto tanti anni a Roma, scrive poesie in Italiano e quando non lo fa le traduce. Ma non questa; qui gioca coi suoni e in qualche punto io l'avrei pensata diversamente, ma il testo del libro da cui è stata tratta è quello e io non sono madrelingua come la sua traduttrice. Ma se ti interessa, ho diversi post di questo autore, e l'ultimo in ordine di tempo è una mia traduzione, in quanto non compreso, almeno finora, in una raccolta poetica: La stanza vuota.

      Elimina