venerdì, 13 maggio 2011
BAMBINI DA NON DIMENTICARE
Da un articolo apparso sulla cronaca dei giornali - io ho letto quello del Corriere della Sera a firma di Andrea Nicastro - è passata la notizia di un bambino, 11 o 12 anni, pestato a sangue dai soldati del regime a Homs in Siria.
Non è chiaro se sia stato calpestato, spinto o bastonato. Dei testimoni anonimi hanno diffuso e stanno diffondendo la notizia che
Non è chiaro se sia stato calpestato, spinto o bastonato. Dei testimoni anonimi hanno diffuso e stanno diffondendo la notizia che
Qassem Zouheir al Ahmad
è morto e come. Questa notizia, oltre a quella che nella stessa città uno stadio è stato trasformato in carcere; vi sarebbero rinchiusi e sottoposti a tortura i "prigionieri politici" e tra loro, con lo scopo di ricattare la famiglia, ci sarebbe anche un bambino di 10 anni, di cui non si conosce neppure il nome.
Il giornalista prevede che, senza una ripresa dell'evento, senza fotografie da poter mostrare, tra non molto Qassem sarà dimenticato.
Adesso io vi chiederei uno sforzo, piccolo ma di enorme portata.
Vorrei che vi uniste a me, con post, inserimenti nei vostri siti, blog, forum: ovunque possiate arrivare, riferendovi all'articolo del Corriere o ad altri per fare in modo che Qassem possa essere ricordato al di là del tempo, che ne possa essere conosciuto il volto e soprattutto che venga dato un viso ed un nome anche al piccolo ostaggio, e che il suo nome sia la leva per scardinare la porta della sua cella.
Perchè un bambino è un bambino, destinatario di verità. E' futuro che non si può uccidere, nè manipolare e non esiste Dio che perdoni chi gli fa violenza.
So che tante voci possono fare la differenza, fate sentire che non siete solo lettori distratti! Io lo so, conosco molti di voi. Non dovete dirlo a me, ditelo agli altri, mettete il link con il vostro post, angolo di discussione, articolo, nello spazio dei commenti, anche anonimamente così da permettermi di venire da voi, di fare altrettanto come una lunga catena di mani intrecciate.
Una rivolta, insomma, qui dove i manganelli siriani non possono arrivare a colpire, dichiariamo che
Il giornalista prevede che, senza una ripresa dell'evento, senza fotografie da poter mostrare, tra non molto Qassem sarà dimenticato.
Adesso io vi chiederei uno sforzo, piccolo ma di enorme portata.
Vorrei che vi uniste a me, con post, inserimenti nei vostri siti, blog, forum: ovunque possiate arrivare, riferendovi all'articolo del Corriere o ad altri per fare in modo che Qassem possa essere ricordato al di là del tempo, che ne possa essere conosciuto il volto e soprattutto che venga dato un viso ed un nome anche al piccolo ostaggio, e che il suo nome sia la leva per scardinare la porta della sua cella.
Perchè un bambino è un bambino, destinatario di verità. E' futuro che non si può uccidere, nè manipolare e non esiste Dio che perdoni chi gli fa violenza.
So che tante voci possono fare la differenza, fate sentire che non siete solo lettori distratti! Io lo so, conosco molti di voi. Non dovete dirlo a me, ditelo agli altri, mettete il link con il vostro post, angolo di discussione, articolo, nello spazio dei commenti, anche anonimamente così da permettermi di venire da voi, di fare altrettanto come una lunga catena di mani intrecciate.
Una rivolta, insomma, qui dove i manganelli siriani non possono arrivare a colpire, dichiariamo che
noi non li vogliamo dimenticare
Grazie a chi raccoglierà da me il testimone.
Carla
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Nascondere, occultare, negare fatti come quelli di Homs è una pratica che accomuna regimi dittatoriali e periodi bui. Nella storia c'è solo l'imbarazzo della scelta dell'episodio e della cartina geografica.
A volte ci sono abbracci che non arrivi in tempo a dare o a dire.
Grazie Alexandra.
Carla
A volte ci sono abbracci che non arrivi in tempo a dare o a dire.
Grazie Alexandra.
Carla
NATACARLA |
bisogna dare volto e nome al bambino
la morte quando arriva prende via la presenza in questa terra ma
lascia l'impronta nella memoria
e dar volto nome e parola è costruire il passato.
alexandra zambà detta AlfaZita