giovedì, 15 aprile 2010
CIRCOSPEZIONE - PAUL VERLAINE
Proprio quando disperavo di trovare un'altra poesia di Verlaine, ecco che trovo un piccolo gioiello.
Una poesia che invoglia alla lettura ad alta voce.
A quel "...trattieni il respiro..." la voce si dovrebbe smorzare, quasi morire.
E poi quel "...chiniamo lo sguardo sulle ginocchia"...
Non li vedete seduti sotto l'albero, chinare la testa, in segno di sconfitta, di sconforto?
E poi c'è quel "Dimentichiamo di sperare." altra perla in questa composizione, già così ricca di immagini, e di metafore: rafforza la sconfitta della strofa che lo precede.
Anche la chiusa è ben modulata. E' come un chiudersi rapido della mano di un direttore d'orchestra a cui segue il silenzio.
A noi non resta che applaudire.
Un grazie ENORME all'amico che me ne ha fornito una traduzione - a mio parere - migliore di quella in mio possesso ed all'altro che mi ha costruito l'immagine, dopo che avevo espresso la frustrazione per non aver trovato tutto quello che desideravo nella stessa illustrazione.
CIRCOSPEZIONE
Dammi la mano, trattieni il respiro, sediamoci
sotto quest'albero gigante dove la brezza muore
in sospiri ineguali sotto le grige fronde
che il pallido e dolce chiaro di luna carezza.
Immobili, chiniamo lo sguardo sulle ginocchia.
Più non pensiamo, sognamo. Lasciamoli perdere,
la felicità in fuga e l'amore che si consuma,
e i nostri capelli sfiorati dall'ala dei gufi.
Dimentichiamo di sperare. Discreta e contenuta,
l'anima d'ognuno di noi due prolunghi
questa calma e questa morte serena del sole.
Restiamo silenziosi nella pace notturna:
non è bene disturbare nel suo sonno
la natura, questo dio feroce e taciturno.
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