domenica 20 novembre 2011

FRANCESCA - EZRA POUND

sabato, 04 settembre 2010

Leggo la sua biografia, poi la poesia e non riesco a fare a meno di paragonare l'incipit (oltre ad ammirarne l'immagine creata)   con i versi di Leopardi
"La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
..........."
per proseguire con un accenno alla Maddalena salvata dalla lapidazione dei vangeli.
Non so chi sia stata questa sua Francesca, se sia mai esistita, o se il nome sia fittizio; probabilmente in qualche prefazione delle sue poesie ci sarà una spiegazione.
Mi resta vivida in questa poesia la ultima sua considerazione: tutto deve scomparire
"per poterti ritrovare / sola".




Ezra Pound nasce il 30 Ottobre 1885 a Hailey nell'Idaho. La sua è una famiglia di Puritani del New England e Quaccheri della Pennsylvania. Lasciato il Far West, la famiglia si stabilirà vicino a Filadelfia dove Pound resta fino al trasferimento a Rapallo nel 1929.
Il suo primo viaggio in Europa risale al 1898, con una prozia e rimase affascinato dal vecchio continente.
Nel 1901 si iscrive all'Università di Pennsylvania in Arts and Letters. Qui studia le lingue romanze e scopre i poeti provenzali cui in seguito dedicherà numerosi studi e traduzioni. Nel 1906 ottiene una borsa di studio che gli permette di tornare in Europa, Spagna e Italia in particolare. Tornato in America scopre che la borsa di studio non gli viene rinnovata, così inizia ad  insegnare letteratura spagnola e francese in un'Università dell'Indiana.
Dopo quattro mesi però è invitato a dare la dimissioni perché il suo stile di vita è ritenuto troppo bohemien.
Nel 1908 s'imbarca per l'Europa con 80 dollari in tasca una decisione dettata non solo dalla necessità ma anche da una precisa scelta di vita. Pound era dell'opinione che per dare il meglio fosse necessaria qualche restrizione e che per viaggiare dovesse stare tutto in non più di due valigie.
Visita Londra, Parigi, Venezia, pubblica i suoi primi libri di poesia. Conosce ed aiuta in tutti i modi artisti poeti musicisti. Nel 1913 la vedova del grande filologo Ernest Fenellosa gli affida i manoscritti del marito. Inizia così la trasposizione delle poesie cinesi. Il 1914 è l'anno in cui sposa Dorothy Shakespear ed in cui diventa segretario del poeta irlandese Yeats; la collaborazione reciproca fu indispensabile a far sì che ciascuno riuscisse a modernizzare la propria poesia. Fu un infaticabile sostenitore di Joyce e impose la pubblicazione delle prime poesie di Eliot. Intanto la sua attenzione poetica si concentra sui Cantos. Nel 1925 si trasferisce da Parigi a Rapallo dove resterà stabilmente fino al 1945 dedicando le sue energie alla stesura dei Cantos e alle traduzioni di Confucio. Nel 1941 il suo rimpatrio viene ostacolato ed è dunque costretto a rimanere in Italia, dove fra l'altro tiene una celeberrima serie di discorsi alla radio, riprendendo spesso il tema di conferenze già svolte alla Bocconi di Milano nelle quali insiste sulla natura economica delle guerre.
Il 3 maggio del '45 due partigiani vengono a prelevarlo, viene condotto al comando alleato da lì, dopo due settimane di interrogatori, viene trasferito a Pisa nelle mani della polizia militare. Per tre settimane è rinchiuso in una gabbia di ferro, esposto al sole di giorno e agli accecanti riflettori di notte. Trasferito poi sotto una tenda, gli viene concesso di scrivere. Compone i Canti Pisani. Viene trasferito a Washington, dichiarato traditore, viene richiesta per lui la pena di morte. Al processo viene dichiarato infermo di mente e rinchiuso per dodici anni nel manicomio criminale di Saint Elizabeth. Incominciano a circolare petizioni da parte di scrittori ed artisti da tutte le parti del mondo e si fanno sempre più insistenti le proteste contro la sua detenzione. Nel '58 viene liberato, si rifugia presso la figlia a Merano. Escono i suoi Cantos, partecipa invitato a numerose attività artistiche e letterarie, mostre, convegni a livello internazionale accolto con tutti gli onori.
Il giorno 1 novembre 1972 Ezra Pound muore nell'adorata Venezia dove è tuttoggi sepolto.


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FRANCESCA


Venivi innanzi uscendo dalla notte
recavi fiori in mano
ora uscirai fuori da una folla confusa,
da un tumulto di parole intorno a te.
Io che ti avevo veduta fra le cose prime
mi adirai quando sentii dire il tuo nome
in luoghi volgari.
Avrei voluto che le onde fredde sulla mia mente fluttuassero
e che il mondo inaridisse come una foglia morta,
o vuota bacca di dente di leone, e fosse spazzato via,
per poterti ritrovare,
sola.



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#1  04 Settembre 2010 - 16:15

Pound lavorò interrottamente, dal 1919 sino alla morte, ai Cantos, un poema rimasto incompiuto. Egli si era dato, esplicitamente, come modello il Dante della commedia: e in questa lirica, esprime la sua gelosa affezione per Francesca, vagheggiata da lui come ideale sublime d'amore imperituro, e divenuta quasi << oggetto di consumo >> letterario presso i troppi lettori frettolosi dell'Alighieri. Complimenti per l'archivio e le scelte, continua così!un saluto, Vincenzo
utente anonimo


#2  04 Settembre 2010 - 16:31

Grazie per la precisazione, Vincenzo (e per i complimenti).
Adesso questa poesia assume un valore nuovo e migliore.
Straordinario!
Carla


NATACARLA 


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