domenica 20 novembre 2011

VIVERE UNA SOLA VITA - NDJOCK NGANA

domenica, 22 agosto 2010
VIVERE UNA SOLA VITA - NDJOCK NGANA

Questa è più di una forte voglia di integrazione.
E' desiderio di essere uguale all'altro, ad ogni altro, in ogni dove.
Stesso insegnamento espresso da quel pensiero della tradizione rabbinica che avevo postato qualche tempo fa.
Un unico dubbio. Ho trovato questa poesia anche con un altro titolo: PRIGIONE.

Nota: Ho cercato di contattare l'autore, nella considerazione che vive e lavora in Italia e che ha un blog suo.
Sfortunatamente le mails mi sono tornate indietro, quindi non ho nessuno strumento per chiederne la preventiva autorizzazione.
Me ne scuso con l'autore, rendendomi disponibile ad eliminare il post, qualora non ritenesse questa  la sede adatta alla sua poesia
.





Poeta e scrittore camerunese di etnia Bàsàá, in Italia da oltre trent'anni. La mia professione di mediatore interculturale unita all'attività di scrittore e poeta, mi ha permesso e mi permette tuttora di diffondere tra gli italiani la mia cultura di origine. Attraverso la poesia parlo di me, dell'Africa e mantengo, rafforzandolo nel tempo, quell'impegno politico, sociale e culturale già vivo quando iniziai a frequentare l'Università a Yaoundé (anno 1972).
Scrivo e mi impegno soprattutto per la conservazione dei valori fondamentali delle culture africane e la loro apertura nello sviluppo del pensiero umano e per questo fine sono il responsabile culturale dell'Associazione Kel 'Lam e Direttore della collana editoriale "Integrazioni Interculturali".
Operando all'interno di Associazioni, mi sono occupato all'inizio dei problemi degli studenti stranieri, poi in modo più generale del mondo dell'immigrazione ricoprendo per diversi anni ruoli di rappresentanza all'interno delle Istituzioni locali (Regione Lazio, Comune di Roma...). In tutte le mie attività non manco mai di promuovere la mia cultura di origine, valorizzandone tutti gli aspetti, rendendola comprensibile nonostante la complessità agli interlocutori del momento (studenti, docenti, impiegati e comuni cittadini).
In tempi recenti, i cambiamenti sostanziali delle politiche italiane sull'immigrazione, mi hanno portato a dedicarmi soprattutto all'organizzazione delle Comunità di immigrati, soprattutto africane, lavorando sull'aggregazione e l'organizzazione del Movimento degli africani e della diaspora africana del Centro-Sud Italia, per dotarci, come africani, di strumenti rappresentativi e rivendicativi in Italia e per promuovere lo sviluppo nei nostri paesi di origine.
Tratto dal suo sito http://www.ndjock-nganayogo.com/content/ndjock-ngana-yogo









VIVERE UNA SOLA VITA

Vivere una sola vita
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.



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#1  26 Agosto 2010 - 11:37

Bellissima filosofia, la condivido! ... anche se conosco solo la mia lingua... :-(
Grazie Carla :)
utente anonimo

#2  26 Agosto 2010 - 21:48

Trovo anch'io che sia una bella filosofia di vita, caro anonimo.
Grazie del segno del tuo passaggio.
Carla
NATACARLA

#3  28 Agosto 2010 - 06:50

Scusa Carla, l'anonimo sono io, ina: mi dimentico sempre di firmare! mi darei una legnata in testa... :(
utente anonimo


#4  28 Agosto 2010 - 07:04

Mi sono registrata! Così anche se dimentico... ;)
inaloc


#5                                                                                                                    28 Agosto 2010 - 17:15

E brava Ina!
Adesso potresti farti anche tu un bel blog.
Ti attira l'idea???
Carla

NATACARLA


#6  29 Agosto 2010 - 15:17

Mi attira l'idea? Mi accontento di partecipare. Il vostro é un talento... talento che io non ho :)



inaloc 


3 commenti:

  1. Tre anafore guidano la poesia: vivere, conoscere, è prigione... un senso di solitudine emerge da quel molteplice "solo"che fa riflettere!
    Un sereno fine settimana Carla!!!
    Giuseppe

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  2. "Teodoro" ha detto che la parola "prigione" - mok in basaa - non esisteva in Camerun prima dell'arrivo degli occidentali. E' stata creata dalla radice oko, che significa "maledizione".

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