giovedì 17 novembre 2011

GIORNO D'AUTUNNO - RAINER MARIA RILKE

giovedì, 22 ottobre 2009

GIORNO D'AUTUNNO - RAINER MARIA RILKE

Anzichè la solita immagine, stavolta per illustrare la poesia, ho inserito una immagine grafica dell'amica Angela, del gruppo di Grafica a cui sono iscritta. Ma diciamo che, più che altro  mi sopportano, con le mie poesie o con le poesie che amo, dato che il mio tempo per imparare è ZERO.
Io ammiro, le grafiche, i top, le tag... ne vedo passare di cose.
Questo è solo un esempio di quello che questa incredibile donna sa fare. Il resto lo potrete trovare nel suo sito, insieme a qualche "istruzione" per pasticciare un pò.
Ma anche le altre Ragazze di Word sono fantastiche.
Spero di avere il loro permesso per farvi ammirare di cosa sono capaci.


http://espectral.files.wordpress.com/2009/07/rilke.jpg


Rainer Maria Rilke nasce a Praga, il 4 dicembre 1875 e muore a Montreux, il 29 dicembre 1926.
E' stato un poeta e scrittore austriaco di origine boema, considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo.
Discende dalla borghesia cattolica ma trascorre una infanzia ed un' adolescenza infelici.
Nel 1884 infatti, i suoi  genitori si separano.
Rilke fra gli undici e i sedici anni è costretto a frequentare l'accademia militare soprattutto per assecondare le aspirazioni del padre, fonte per lui di penoso ricordo. Il tutto provoca in lui l'inestirpabile sensazione di essere un "senza dimora".
Abbandona però la scuola e si iscrive all'università di Praga, continuando i suoi studi a Monaco di Baviera e a Berlino. Ma Praga gli fornisce il clima e lo sfondo alle sue prime poesie, melanconiche e musicali, raccolte in Vita e canti e Offerta ai lari, pubblicate nel 1894 e 1896.

Nel 1901 sposa la scultrice Clara Westhoff, allieva di Auguste Rodin, e da lei ha una figlia Ruth, ma poco dopo la nascita della figlia il matrimonio si scioglie.
Dopo un viaggio in Russia, per la cui immensità provò un lirico entusiasmo, pubblica, nel 1904, le "Storie del buon Dio", pervase da un lieve umorismo, ma che testimoniano la sua fervida sete di Dio. Le sue opere da questo momento in poi, dopo un suo viaggio a Parigi, dove fra l'altro collabora con Rodin, e il conseguente influsso delle avanguardie artistiche che operavano in questa città, testimoniano una nuova concezione del reale: una sorta di panteismo alla rovescia che vede il mondo come aspirazione dell'essere assoluto.
Muore di leucemia il 29 dicembre 1926 a Valmont (Montreux).




Illustrazione di Angela Campanella

 

GIORNO  D'AUTUNNO
Traduzione di Giaime Pintor



Signore: è tempo. Grande era l’arsura.
Deponi l’ombra sulle meridiane,
libera il vento sopra la pianura.

Fa’ che sia colmo ancora il frutto estremo;
concedi ancora un giorno di tepore,
che il frutto giunga a maturare, e spremi
nel grave vino l’ultimo sapore.

Chi non ha casa adesso, non l’avrà.
Chi è solo a lungo solo dovrà stare,
leggere nelle veglie, e lunghi fogli
scrivere, e incerto sulle vie tornare
dove nell’aria fluttuano le foglie.
 


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#1  28 Ottobre 2009 - 17:58
Bella traduzione.
Se consideri il tempo di composizione direi che non è affatto male, no?
Ciao, Bit
Bitman

#2  28 Ottobre 2009 - 19:17
Vero, caro Bit.
D'altronde - e mi dispiace confessarlo, ma qui sono io - certe poesie pur densissime di significato, ma  troppo ridondanti, troppo enfatiche, pur nel rispetto della loro epoca, della loro notorietà e di quella degli autori, - talvolta Nobel - io non le inserisco.
Quando mi concedo il lusso di tornare a leggere i miei post, voglio avere il piacere di trovare poesie che sanno di fresco, di moderno, che mi lascino qualcosa.
Voglio non stancarmi di leggere, passare di poesia in poesia e non riuscire a decidere quale sia la mia preferita, perchè tutte belle (anche se non tutto quello che vorrei  posso postare).
Rilke mi ha sorpreso sia per la sua religiosità che per la poetica.
In questa - ma anche in altre sue che ho letto - sembra davvero il precursore, il punto di origine di quel modo di costruire il verso a cui si rifanno oggi in molti, - compreso tu, Bit - elaborandone una  propria interpretazione.
Anch'io cerco, ma imito soltanto.
Ti sono grata della visita. Carla

NATACARLA



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