martedì 15 novembre 2011

IL FILOSOFO - EDNA ST. VINCENT MILLAY

martedì, 10 febbraio 2009
 

Edna St. Vincent Millay non è molto conosciuta in Italia. Da noi è disponibile una sola raccolta di sue poesie intitolata L'amore non è cieco (Crocetti, 2001, 148 p., 16,00 euro). Quando si pensa alle poetesse americane vengono in mente i nomi di Emily Dickinson, Gertrude Stein, Sylvia Plath che hanno avuto più diffusione e fortuna critica. Eppure i versi di Edna St. Vincent Millay sono fra i più belli del Novecento, tant'è vero che nel 1923, con il libro The harp-Weaver ottiene il premio Pulitzer, che fino a quel momento non era mai stato attribuito ad una donna.
Diventa portavoce del femminismo, interpretando e vivendo una libertà sessuale, scrivendo poesie malizione, sfacciate, ignorando gli uomini.
Il suo vero nome era Nancy Boyd. Nacque il 22 Febbraio 1892, morì il 19 ottobre 1950.
La sua infanzia ed adolescenza è stata fortemente influenzata dalla madre che lasciò il marito (siamo ancora nel nel 1899!!) e si trasferì con le figlie in un'altro stato, educandole con pirito liberale ed incoraggiandole a coltivare interessi artistico-letterari. (Gran donna, direi, non vi pare?)
Comunque nel 1912, a soli 20 anni (!) partecipa ad un importante concorso di poesie, vincendolo con Renascence, bellissima poesia, scritta con versi semplici.
(Qualcuno ne ha una traduzione in italiano? Mi piacerebbe leggerla.)
Questo le vale una borsa di studio per una prestigiosa università, frequentando la quale non smette di scrivere.
Entrerà in contatto con l'ambiente culturale del Greenwich Village di New York e nel 1921 partirà per Parigi dove già si trovano Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Gertrude Stein ed Ezra Pound che stanno diventando i rappresentanti più importanti della letteratura americana. Rientrata dopo due anni in America, sulla soglia della depressione, le viene conferito il Pulitzer. Così girando l'America per letture e conferenze, si innamora di Eugen Jan Bossevain, un mercante olandese che sarà un marito devoto e un vero compagno di vita. Un uomo che capisce e ammira la sua intelligenza e asseconda il suo bisogno di libertà e di assoluto. Gli ultimi anni li passeranno in quello che lei definirà "il posto più bello del mondo", la tenuta di Sleepletop nello stato di New York. La coppia tenderà a isolarsi dal mondo anche se Edna non smettera mai di scrivere versi e di dedicarsi alla letteratura fino alla fine.


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0d/Edna_St._Vincent_Millay.jpg/472px-Edna_St._Vincent_Millay.jpg



IL FILOSOFO

Cosa sarai mai tu, che ti desidero,
Da rimanere insonne
Tante notti quanti i giorni
A piangere per te?

Cosa sarai mai tu che, che se mi manchi,
nell'intreccio dei giorni
Io resto sempre intenta al vento
E fissa alla parete?

Conosco un uomo di migliore tempra
e almeno venti altrettanto gentili,
Che cosa sarai mai tu, per essere
Il solo uomo nella mia mente?

Tuttavia i sentimenti delle donne sono stupidi,
Come ogni saggio potrà dire, -
E chi sono io, che dovrei amare
Così saggiamente e così bene. 


1 commento:

  1. It reads so beautifully in Italian that I wonder whether Millay's music transcends her native language.

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