sabato 26 novembre 2011

IL POSTO DI UNA DONNA - IMTIAZ DHARKER

venerdì, 28 ottobre 2011
IL POSTO DI UNA DONNA - IMTIAZ DHARKER
 
Leggere le  poesie delle autrici indiane è una esperienza nuova e diversa. Nuovi i temi, la resa poetica, il respiro del verso, leggero, sottile, ironico.
Potrebbero essere - tutte assieme oppure ognuna di loro - un condensato di quello che ha rappresentato Emily Dickinson, rinnovate però nel linguaggio.
Insomma, se con Emily ci trovavamo spesso a passeggiare in mezzo a boschi o giardini , contemplando alberi e foglie, in compagnia di gufi, serpenti (o le onnipresenti farfalle e api...),  o comunque dentro scenari che ci vengono descritti puntigliosamente,  qui siamo in presenza di luoghi interiori.
Non è un tipo di poesia diaristica, perchè trascende quell' IO con cui comunque  si racconta, ma il fatto, l'episodio della vita è solo un pretesto, poi meditato, sublimato e sommato (o forse risolto, quasi fosse una equazione matematica) nei versi di chiusura.
Ricordate il concetto della poesia del dentro e del fuori di Montale?
Emily rappresenterebbe lo schieramento del fuori, mentre Imtiaz lo sarebbe del dentro.






IL POSTO DI UNA DONNA


Devi stare attenta alla bocca, sopratutto
se sei una donna. Un sorriso
va soffocato con l'orlo del sari.
Nessuno deve vedere la tua serenità incrinata,
neppure dalla gioia.

Se ogni tanto hai bisogno di urlare, fallo
da sola, ma di fronte a uno specchio
dove puoi vedere la forma strana che prende la bocca
prima che la strofini via.




Da L'India dell'anima
a cura di Andrea Sirotti, Le Lettere, 2000


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#1  28 Ottobre 2011 - 21:46

Una maschera mortificante

Gemisto


#2                                                                                                                       28 Ottobre 2011 - 22:04
E' vero, caro Gemisto, ma quante donne la indossano?
Io me lo chiedo spesso. Una maschera non tanto per apparire, ma per essere, per trascinarsi fino ad un traguardo finale.
Hai mai provato a chiedere ad una donna "Come stai?". Quante ti hanno dato come risposta immediata, automatica ed impulsiva  "BENE" ??
Anche quello è un sistema di autodifesa, sai? Prova, poi sappimi dire.
Nottambulo anche tu? Buonanotte.
NATACARLA


#3  29 Ottobre 2011 - 07:46

 Carla, le indossiamo tutti la maschera, uomini e donne.
Io , lo sai, ne indosso più di una, e quando rimango senza maschera ( non si dice di un criminale " smascherato?) mi sento, come dire, perduto.
Forse per questo ho sempre odiato Carnevale...

Ales





#4  29 Ottobre 2011 - 17:19

Ales, diciamo allora che il concetto di "indossare una maschera" l'ho usato io per semplificare quello che ritengo essere il grido dell'autrice.
In buona sostanza lei sostiene che la donna deve essere una cosa neutre: nè gioia, nè dolore devono trasparire. La prima è indice di civetteria e di chissà quali segreti nascosti; la seconda è disdicevole in quanto l'uomo è quell'essere perfetto che concede la sua presenza  e quella da sola DEVE non solo essere sufficiente, ma riempire la vita della moglie.(!)
Ora io so che è un bel vivere per un uomo. In linea teorica - molto teorica - sarei anche d'accordo, se quel senso della presenza fosse reciproco.
Imtiaz ci propone una situazione differente; la donna ha bisogno di urlare, quindi è soffocata.
Ogni coppia ha una storia a sè stante. Forse questa poesia rappresenta una provocazione, forse la realtà di molte donne. Forse è espressione di un movimento simile a quello del suffragio femminile del secolo scorso.
Non tutti i paesi del mondo hanno la stessa storia. In Iran le donne continuano ad essere lapidate per aver confessato sotto tortura delitti o adulteri non commessi.
Cercare di non mostrare il proprio io, è pratica comune. Ma è anche bello - concedimelo - scoprire l'altro proprio nella sua vulnerabilità ed una volta trovata, aiutarlo a nasconderla di nuovo, più profondamente, oppure portarla allo scoperto. Questo può dipendere da tante cose.
E per la cronaca, anch'io odio il carnevale, per la ragione forse opposta alla tua.
Grazie del passaggio, per lo spunto di questa mia riflessione.
NATACARLA


#5                                                                                                                      30 Ottobre 2011 - 17:20
No, non mi piace indossare una maschera,
ma, in inverno, intorno al collo indosso una morbida sciarpa.

Dato che nel tuo blog ci sono delle poesie di Gianni Grillo,
desidero sapere se ha un suo blog, mi piacerebbe leggere alcune sue poesie.

Un grazie e come sempre brava.


Antonello Danieli

utente anonimo


#6  30 Ottobre 2011 - 17:33

 No Antonello, Gianni non ha un suo blog. Pensa che mi ero anche offerta di aiutarlo a crearne uno (non sarebbe stata la prima volta), ma mi ha sempre risposto evasivamente.
Grazie a te del segno del tuo passaggio. Segnalerò la tua richiesta a Gianni questa sera.

NATACARLA


#7  31 Ottobre 2011 - 20:31
Caro Antonello,  Gianni si è detto lusingato della tua richiesta.
Inviami lil tuo indirizzo di posta in privato (la scritta mail che dondola sotto ai bottoni di Splinder) e vedrò di fare da ponte fra voi.
Carla

NATACARLA 


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