domenica 20 novembre 2011

LA PIOGGIA - PAOLO CARBONAIO

mercoledì, 19 gennaio 2011
LA PIOGGIA - PAOLO CARBONAIO
 
Questo è solo il quarto post dedicato alle poesie di Paolo e mi accorgo che sono presenti in diversi siti internet.
E non potrebbe essere diversamente; prendete questa, per esempio.
Qui l'autore ha guardato, valutato, soppesato la pioggia e poi ce l'ha raccontata, così come lui la vede, con versi molto descrittivi - a me vengono in mente quelli di Palazzeschi nel Rio Bo, di Novaro ne La pioggerellina di Marzo - con questo distico su tutti:
"............
scomparire in rivoli
come serpi nei tombini."

Ma è la sua pioggia. Lo diventa con quel verso di incipit "Amo la pioggia", ma soprattutto con quel "Amo...." ripetuto ad ogni inizio di strofa che ci introduce ad una nuova osservazione, ad una visione diversa, fino a svelare il proprio pensiero.
Intenti e ritmi totalmente diversi da quelli di Palazzeschi e Novaro. Con tutto il rispetto per entrambi, trovo questa pioggia più attuale, per linguaggio e per musicalità.
Forse i tempi di quel tipo di poesie - crepuscolari se non sbaglio - è finito, o forse sono solo influenzata dal mio modo di ascoltare (anche la pioggia).





LA PIOGGIA

Amo la pioggia,
le gocce come chicchi di grano
che rimbalzano sull'asfalto,
creano anelli nelle pozzanghere,
scorrono come lacrime sui vetri
e cadono indecise dai monumenti.

Amo sentirle tamburellare
sui tendoni dei caffè,
sugli ombrelloni,
sui miei capelli.

Amo ascoltare la pioggia
scorrere nelle grondaie,
scomparire in rivoli
come serpi nei tombini,
bagnare il mondo,
lustrare i metalli,
inzuppare i vasi di fiori.

Amo la pioggia che si fa beffe
della gente e del traffico,
diverte i bambini, irrita gli adulti
e se ne frega
degli impegni altrui.

Amo la pioggia
che mi bagna le mani,
mi scorre sul viso,
mi inzuppa le scarpe,
che prima di cadere
profuma l'aria
avvisandomi che viene
a lavarmi di dosso
i pensieri tristi.



Leggi i vecchi commenti



#1  29 Gennaio 2011 - 09:39

Carla, a proposito della pioggia,  mi è piaciuta tantissimo questa poesia di GiuseppeCesaroPoeta ( ha un suo blog), tu cosa ne pensi? La traduzione in inglese è mia, quindi eventuali sfondoni linguistici appartengono a me, e non al grande CesaroPoeta.
Ciao
Ales


Solo la pioggia può bagnare le lacrime di Marilù..."


Presenterò la poesia a un vecchio amico
che me l 'ha chiesto...
il tempo è volato via
e non ce ne siamo nemmeno accorti

E il mondo di oggi-caro fiume - ci appare estraneo
o forse mi sono perso
per cercare quel quarto d'ora di pubblicità
o tutti siamo finiti in una selva

con specchi storie
e solo la pioggia
può bagnare le lacrime di Marilù.


I shall present the poem to an old friend
Asking for it
Time has flown by
And we did not even realize


And today’s world – beloved river - seems strange
Or maybe I’m lost
Lookin’ for a quarter of an hour of advertising
Or we all finished in a forest

With mirrors stories
And only the rain
can wet the tears of Marilù


  
utente anonimo

#2                                                                                                                 29 Gennaio 2011 - 20:53
Caro Ales, mi sembra una poesia frammentaria, formata dalla riunione di tre strofe slegate tra di loro.
Seguono il pensiero dell'autore, senza dubbio, ma chissà qual'è.
Quando me ne farai leggere una delle tue?
Carla
NATACARLA


#3  01 Febbraio 2011 - 05:33


Però!  Devo dirti che , pur non conoscendo GCP, ci hai preso ( te lo spiegherò in privato, magari). A me la poesia piace,  è  l' espressione intensa del mondo di GCP, e  forse la poesia è frammentaria perchè lo è anche il suo mondo. E anche il mio...
Poesie ne avevo scritte, come tutti, illo tempore; qualcuna èancora nel cassetto,  ove è meglio rimanga.
Molto tempo ho letto una metafora riguardo la poesia a verso libero che mi ha fatto molto riflettere: " scrivere una  poesia  a verso libero è come giocare a tennis senza le righe, ed anche senza la rete". Touchè!
Comunque , solo per te e, quasi in diretta,  questa mia, nata da una storia d' amore recentissima e, ovviamente, infelice, come è giusto:

Sfiorare le labbra di Laura appena salate
Un amore che non durerà un' estate.
Ma è stato dolce anche solo sfiorarle le labbra
Appena salate.

Un saluto a te, e se permetti, anche a Laura

Ales




#4  01 Febbraio 2011 - 08:05


Ales, aspetto le spiegazioni promesse e per  allora ti parlerò della tua.
Carla
NATACARLA

#5                                                                                                                           03 Aprile 2011 - 13:44
L'amore per la pioggia viene ribadita dal poeta mediante l'anafora (amo la pioggia) e una serie di allitterazioni che rendono molto musicale il verso.
Il poeta dapprima usa il verbo sentire... tamburellare (verbo quasi onomatopeico, sembra quasi di sentire il suono) è una percezione sensoriale e basta..., poi invece afferma amo ascoltare, ora si va dall'orecchio (percezione sensoriale) all'anima (percezione spirituale) ; e ancora da una visione neutra della pioggia (quasi evangelica) ad una strettamente personale, con due verbi molto significativi: bagnare, in cui vedi solo un'abluzione materiale, ...e lavare in cui si và al di là del corporeo.... i pensieri tristi (sfera intima dell'ego).
Giuseppe
utente anonimo

#6  03 Aprile 2011 - 15:22

A proposito del bagnare e del lavare via i pensieri di cui parlavi, Giuseppe, rileggendo la poesia sembra che l'autore, con i versi finali
"avvisandomi che viene
a lavarmi di dosso
i pensieri tristi"
ed in particolare proprio in quell'avvisandomi, riconosca un amore della pioggia verso la sua persona, un amore simile a quello di una madre che consola il proprio figlio.
Sarebbe interessante avere un confronto col suo autore: talvolta, i lettori scoprono nelle nostre poesie molto di più di quello che pensavamo di aver espresso e non di rado hanno ragione.
NATACARLA

#7  04 Aprile 2011 - 05:27


Mi piace molto questa tua immagine della pioggia come madre che consola un figlio, la natura che partecipa della nostra esistenza, ... molto bella!!!
Poi riflettendo ancora notavo per esempio che a differenza della poesia di Novaro che il poeta non colloca in uno spazio temporale la pioggia (lì era di Marzo con tutte le suggestioni e le emozioni che suscitava) forse per significare che produce i suoi effetti sempre, per tutto l'anno, ... in ogni stagione della vita...
Concordo con te nel fatto che la poesia suscita sempre delle emozioni diverse in ognuno, allo stesso modo della Bibbia che ti dona sempre insegnamenti, come una fontana inesauribile... così è la poesia, ti disseti sempre a questa fontana!!!!
Buona giornata!
Giuseppe
utente anonimo


Nessun commento:

Posta un commento