giovedì 17 novembre 2011

MANIFESTO DELLA RIVOLUZIONE POETICA

lunedì, 12 ottobre 2009
MANIFESTO DELLA RIVOLUZIONE POETICA

E'  nato a Genova il nuovo, primo, movimento poetico mondiale del terzo millennio, con la stesura di un "Manifesto" .
A sottoscriverlo nomi illustri della poesia, quali Marianne Costa, Alejandro Jodorowsky, Claudio Pozzani, Laurence Ferlinghetti, Giannoni, Ganz e Antonio Bertoli.





Ne riporto il testo. Spero non dispiacerà ai firmatari.

Con l'azione poetica del 29 giugno 2002 a Palazzo Ducale è nato a Genova il primo movimento poetico mondiale del terzo millennio, aperto a tutti quelli che credono che sogni e quotidiano debbano danzare insieme.
  1. La poesia è prima di tutto un atto, vivere nel migliore dei modi e dei mondi possibili. Si sostanzia anche nello scrivere, certo, però solo dopo - dopo! - e solo come atto ed espressione del vivere. Altrimenti c'è solo arte, letteratura, poesia. Ridicolo.
  2. Noi vogliamo dare luogo e voce alle vere istanze di crescita ed emancipazione di questo tempo, non alle sue mode e modi.
  3. Noi vogliamo dare voce e luogo a ciò che meno sembra contemporaneo e che - nascosto negli interstizi del giorno - ne costituisce la vera ossatura, la tempra, la forgia.
  4. La poesia è la notizia dalle frontiere della nostra anima.
  5. La poesia è una voce di dissenso contro lo spreco di parole e la folle pretora della stampa.
  6. Vogliamo liberare la poesia dai suoi colonizzatori accademici e delle pseudo-avanguardie, che ne ricoprono il cuore con una patina maleodorante e ammuffita.
  7. La poesia è il verbo dell'uomo che parla all'uomo, del dio che parla al dio.
  8. Rinchiudere la letteratura in un campo chiaramente delimitato è un attentato alla sua unità. E' appiccicarle un orecchio sul viso, soffocarla.
  9. La nostra poesia rivendica il nostro essere spugne e seppie: sputare inchiostro solo dopo aver respirato il mondo.
  10. La nostra poesia lotta contro il silenzio delle idee in cui ci hanno sprofondato e per il silenzio da conquistare in mezzo a questo sistema berciante.
  11. Noi non crediamo, no. Noi facciamo o non facciamo.
  12. La tua poesia è la somma e la sostanza delle tue azioni e non puoi nasconderla scrivendone altre. La poesia si vive e poi si scrive.
  13. Noi vogliamo ribadire che la Poesia è per noi arte, vita, sensualità, magia, corpo, anima e cervello.
  14. Il codice recondito che sta dietro ogni forma d'espressione è questo: la migliore opera d'arte è la nostra vita. Niente altro, niente di più.

Chi se la sente di dire qualcosa al riguardo?
Di aderire, almeno idealmente, a questo movimento?





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#1  14 Ottobre 2009 - 15:54
Trovo condivisibili alcuni punti del manifesto, ad esempio i numeri 4, 5, 6, 8, 10. Per il resto la mia concezione della poesia è più "drammatica", cioè consapevole della nostra (mia?) condizione esistenziale  di precarietà e di mistero.  La poesia deriva non da ciò che si ha, ma da ciò che ci manca. E' spesso vertigine e dolore e segna tutta la nostra incompiutezza.
Ben vengano, però, certe spinte utopistiche che esortano a fare, ad essere segno tangibile in una società come la nostra in cui anche il pensiero è latitante. Ben vengano, anche se io personalmente (fisicamente) faccio fatica a farle mie in modo completo...
Mauro Germani


#2  09 Novembre 2009 - 10:53
Salve, ritengo nobile ed importantissimo il gesto e l'idea di un manifesto.
Però credo che la Poesia debba essere, in primo luogo, necessariamente immagine d'anima come sostengo nel mio movimento "Dinanimismo".
Detto ciò sono felicissimo che in italia ci siano persone che lottino ancora per difendere l'indipendenza della Poesia e della poetica come forma d'arte dotata di una propria dignità ed un proprio valore intrinseco.
Buon lavoro ed avanti così

Zairo Ferrante


#3  09 Novembre 2009 - 19:21

Cercherò di capirlo quel tuo DinAnimismo.
Per quanto riguarda questo manifesto, se lo leggi punto per punto, vi trovi delle pecche, delle ripetizioni e dei vuoti immensi.
Ma sembra che la quasi totalità di chi passa di qua non lo legga, o non lo degni di considerazione, nè nell'approvarlo, nè nel contestarlo.
Probabilmente avrebbe bisogno di altri spazi per un vero confronto.
Grazie del tuo passaggio.
Carla
NATACARLA



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