giovedì, 09 aprile 2009
In ognuna c'è una parola che si ritrova nell'altra, un verso che ti attraversa come una lama e ti lascia sanguinante, ma felice.
No, non m'occorre tempo
No, non m'occorre tempo
per sapere come sei:
conoscersi è la folgore.
Chi ce la fa a conoscerti
in ciò che taci, o in quelle
parole con cui lo taci?
Chi ti cerca nella vita
che vivi, non conosce
di te se non allusioni,
pretesti in cui ti occulti.
Inseguirti a ritroso
in ciò che hai fatto, prima,
sommare azione e sorriso,
anni con nome, sarà
un andarti perdendo. Ma io no.
Io ti conobbi nell'uragano.
Ti conobbi repentinamente,
in quello strappo
brutale di tenebra e luce,
in cui si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti vidi, m'hai visto, ed ora,
nuda ormai dell'equivoco,
della storia, del passato,
tu, amazzone del fuoco,
fremente d'esser giunta
da poco inaspettata,
sei così anticamente mia,
ti conosco da tanto
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e cammino senza sbagliare,
alla cieca, senza domandar nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si conoscono lettere
e forme e si fanno conti
e si crede di vedere
chi sei tu, mia invisibile.
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#1 16 Maggio 2009 - 07:41
...leggersi riflessi in parole scritte da altro che te stessa...fa ancora più male che il solo pensarle! salinas? anima eletta!
utente anonimo |
Quanto è vero, utente anonimo, quanto è vero.
Ma ti restaanche un senso di consolazione nel sapere che in qualche tempo, in qualche luogo, forse anche adesso, qualcuno sta pensando e provando le stesse cose che pensi e che provi tu, anche se le sue parole sono diverse dalle tue.
Ma ti restaanche un senso di consolazione nel sapere che in qualche tempo, in qualche luogo, forse anche adesso, qualcuno sta pensando e provando le stesse cose che pensi e che provi tu, anche se le sue parole sono diverse dalle tue.
NATACARLA |