sabato, 28 novembre 2009
PARENTE DELLA MORTE - ADY ENDRE
Come dicevo nel precedente post dedicato a questo autore, i suoi versi, pur essendo cupi ( cosa c'è di più cupo della morte? ) non sono pessimistici.
Qui lui comunque ama: la vita in generale e perfino la solitudine che è una delle sue componenti.
PARENTE DELLA MORTE
Io sono parente della Morte,
amo l'amore che svanisce,
amo baciare,
chi se ne va.
Amo le rose malate,
bramose quando sfiorite, le donne,
i lucenti, i malinconici
tempi d'autunno.
Amo delle ore tristi
lo spettrale, monitorio richiamo,
della grande Morte, della santa Morte
il sosia giocoso.
Amo chi è in partenza,
chi piange e chi si sveglia,
e nei freddi mattini brinati
i campi.
Amo la stanca rinuncia,
il pianto senza lacrime e la pace,
di saggi, poeti, malati
il rifugio.
Amo chi è deluso,
chi è invalido, chi si è fermato,
chi non crede, chi è malinconico:
il mondo.
Io sono parente della Morte,
amo l'amore che svanisce,
amo baciare,
chi se ne va.
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