sabato 19 novembre 2011

RIFUGIO - ERICH FRIED

sabato, 12 dicembre 2009

Ognuno di noi è sempre alla ricerca di qualcosa; qualcosa che non ha, oppure che crede di non avere, qualcosa che ha irrimediabilmente perduto, o che ha solo lasciato nella stanza accanto.
E' una irrequietezza innata nell'uomo, credo. Nessuno si accontenta di quello che ha, o almeno lo fa per poco tempo della sua vita.
Qui Erich sembra raccontarci di qualche momento di incertezza.
Se si fosse bambini, ci si rifugerebbe tra le braccia della mamma, ma che da adulti un senso distorto del pudore ci soffoca lo slancio oppure  semplicemente non ci sono più quelle insostituibili braccia.
Allora a chi rivolgersi?
Idee?






RIFUGIO

Talvolta io cerco rifugio
in te
da te e da me

dalla collera per te
dall'impazienza
dalla fatica

dalla mia vita
che toglie speranze
come la morte

Io cerco difesa
in te
dalla quiete troppo quieta

Io cerco in te
la mia debolezza
Questa mi deve venire in aiuto

contro la forza
che io
non voglio avere



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#1                                                                                                                 14 Dicembre 2009 - 21:28
Ciao Carla, più rileggo queste parole e più mi convinco, ancora una volta, che ci sono momenti in cui si è davvero solo "esseri fragili", magari con la forza di un orso o con l'agilità di un leone.... ma poi, anche con il bisogno di protezione ed affetto ... come cuccioli. E' di questo bisogno che a volte ci si vergogna ... stupidamente. Il senso della ragione dell'uomo riesce a frenare gli istinti, che peccato; come sarebbe tutto più semplice se si trovasse il coraggio di chiedere e cercare rifugio in una carezza e qualche volta anche di piangere.    Un caro saluto.  Massimo Milani (max61)
utente anonimo

#2  16 Dicembre 2009 - 07:31

Già. A volte sogno di vivere in una città abitata solo dai miei amici.
Allora sarebbe semplice chiedere un consiglio, un  sostegno, un diverso punto di vista; una telefonata, un "andiamo a prendere un caffè?" sarebbe la parola d'ordine, l'inizio di una passeggiata ai bordi uno dell'altro. Utopia? Non troppo. In fondo Internet non è una città? Piccola o grande a seconda di come la costruisci, allargata a chi vuoi. Così una sera puoi passeggiare sul mare, un'altra rimanere a casa, seduta sul divano a parlare ed un'altra arrampicarti su un sentiero di montagna.
Importante è lasciar fuori le persone poco desiderabili, quelle poco costruttive o addirittura distruttive.
Grazie della tua presenza.

NATACARLA 


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