giovedì, 19 novembre 2009
Avevo preparato il post di questa poesia da tanto tempo e poi ho avuto sempre cose nuove e più belle di questo autore da inserire.
L'ho ritrovata frugando tra le cose pronte e come quando l'ho letta la prima volta, sono rimasta abbagliata dai versi finali: pochi poeti riescono a realizzare una chiusa così.
RIVERBERO
Attraverso cieli muti d’azzurro
mi raccolgo ed aspetto a sera
il profumo d’estate che manca.
Così, perduto tra il bianco ai capelli,
di sangue io vivo,
ma da spina malato
accarezzo il tuo ricordo
sin che verso di civetta
come respiro m’agiti
e pretenda fede.
E’ questo il momento,
la magia strana di sapere
che io sono
anche se non esisto
che tu esisti
anche se non ci sei.
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