lunedì, 05 aprile 2010
SPIEGAZIONE NECESSARIA - GHIANNIS RITSOS
Ci sono versi che vengono in mente e quindi trascritti impulsivamente senza un perchè e senza quindi che se ne possa dare una spiegazione razionale.
Ma poi, non è detto che le poesie vadano necessariamente spiegate: non è così?....
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SPIEGAZIONE NECESSARIA
Ci sono versi – a volte poesie intere –
che neanch’io so cosa voglion dire. Quello
che non so
mi trattiene ancora. E tu hai ragione a chiedere.
Ma non chiedere a me.
Ti ho detto che non so.
Due luci parallele
dallo stesso centro. Il rumore dell’acqua
che cade, d’inverno, dalla grondaia colma
o il rumore di una goccia che stilla
da una rosa nel giardino annaffiato
lentamente, lentamente, una sera primaverile
come il singhiozzo di un uccello. Non so
cosa vuol dire questo rumore; e tuttavia l’accetto.
Le cose che so te le spiego. Non mi dimentico.
Ma anche queste cose aggiungono qualcosa
alla nostra vita. La guardavo
mentre dormiva, il ginocchio piegato ad angolo
sul lenzuolo –
Non era solo l’amore. Questo angolo
era il crinale della tenerezza, e il profumo
del lenzuolo, di pulito e di primavera completavano
quell’inspiegabile che ho tentato, ancora
inutilmente, di spiegarti.
(Traduzione di Nicola Crocetti)
Αναγκαία Εξήγηση
Εἶναι ὁρισμένοι στίχοι-κάποτε ὁλόκληρα ποιήματα-
ποὺ μήτε ἐγὼ δὲν ξέρω τί σημαίνουν. Αὐτὸ ποὺ δὲν ξέρω
ἀκόμη μὲ κρατάει. Κι ἐσὺ ἔχεις δίκιο νὰ ρωτᾷς.
Μὴ μὲ ρωτᾷς.
Δὲν ξέρω σοῦ λέω.
Δυὸ παράλληλα φῶτα ἀπ᾿ τὸ ἴδιο κέντρο. Ὁ ἦχος τοῦ νεροῦ
ποὺ πέφτει τὸν χειμῶνα, ἀπ᾿ τὸ ξεχειλισμένο λοῦκι
ἢ ὁ ἦχος μιᾶς σταγόνας καθὼς πέφτει
ἀπό ῾να τριαντάφυλλο στὸν ποτισμένο κῆπο
ἀργὰ-ἀργὰ ἕνα ἀνοιξιάτικο ἀπόβραδο
σὰν τὸν λυγμὸ ἑνὸς πουλιοῦ. Δὲν ξέρω
τί σημαίνει αὐτὸς ὁ ἦχος-ὡστόσο ἐγὼ τὸν παραδέχομαι.
Τ᾿ ἄλλα ποὺ ξέρω στὰ ἐξηγῶ. Δὲν τὸ ἀμελῶ.
Ὅμως κι αὐτὰ προσθέτουν στὴ ζωή μας. Κοιτοῦσα
ὅπως κοιμότανε, τὸ γόνατό της νὰ γωνιάζει τὸ σεντόνι-
Δὲν ἦταν μόνο ὁ ἔρωτας. Αὐτὴ ἡ γωνία
εἶναι ἡ κορυφογραμμὴ τῆς τρυφερότητας, καὶ τὸ ἄρωμα
τοῦ σεντονιοῦ, τοῦ λευκοῦ καὶ τῆς ἄνοιξης, συμπλήρωναν
ἐκεῖνο τὸ ἀνεξήγητο ποὺ ζήτησα, ἄσκοπα καὶ πάλι, νὰ στὸ ἐξηγήσω.
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ha proprio ragione il poeta in ciò che scrive. Mi ritrovo molto in questa immagine che non richede spiegazioni quasi ognuno ne avesse una proprio altrettanto valida di quella del poeta, che non sa. -o che non vuole sapere-
Bell'inserimento Carla, come sempre
utente anonimo |
i due cavalli di mark strand hanno propiziato il nostro incontro
seguirò le tue tracce poetiche attraverso google reader.
è un privilegio essere linkato da te
ci incontreremo su splinder ma se vuoi la mia e.mail è p.ferrario@tin.it
buoni giorni
AMALTEO |
Bellissima poesia di Ritsos, ma sarebbe giusto scrivere anche il nome di colei/colui che ha tradotto questo testo dal greco all'italiano, diventandone necessariamente la/il coautotrice/autore
RispondiEliminaPiù volte ed anche qui, ho dichiarato che la fruibilità di una poesia, di un poeta straniero tradotto è dovuta da chi ha fatto opera di traduzione. Ben venga, quindi il nome del traduttore, ma difficilmente è associato alla poesia. Questo post è datato: negli ultimi ho cercato di inserire anche il testo originale e la firma. L'aggiunta del nome del traduttore renderebbe davvero completo tutto.
EliminaConosci chi lo ha fatto? Potresti segnalarmelo? Ho visto il tuo amore per la grecia. Verrò a trovarti. Intanto grazie.
Un buon inizio di primavera Carla!!!
RispondiEliminaMettiamoci alla scuola della natura!
ciao
Giuseppe
Grazie Giuseppe. E' stato il primo pensiero di questa mattina: Oggi è primavera.
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