Una delle caratteristiche della sua poetica (ma sono convinta che
riderebbe al solo sentirne parlare) è l'umorismo, oltre a quella di
saper parlare con semplicità di cose complicate, con un tono
colloquiale, salottiero, sorseggiando un buon bicchiere di vino, o
meglio: un buon whisky.
Dipende dalla semplicità del suo modo di essere - io credo - e nella sua poesia Compiendo dieci anni, candidamente, lo confessa:
"...
Mi sembra solo ieri che credevo
che sotto la pelle non ci fosse altro che luce.
Se mi tagliavi non potevo che splendere.
..."
Presente in rete, a quanto pare ad oggi esiste solo un
testo con le sue poesie tradotte: "Balistica" edito da Fazi, da cui è
tratta questa poesia.
William Collins Senior era un elettricista,
Katerine Collins una infermiera, ed erano entrambi quarantenni quando
nacque il piccolo Billy un 22 marzo 1941, a New York. Quando ancora
andava alle scuole medie, il padre intraprese la carriera di Broker
assicurativo a Wall Street e, riscontrato un discreto successo negli affari, si
trasferì con la famiglia a Westchester Country, in una fattoria del
1865, che ancora abita Billy, con la moglie architetto. La madre, invece, abbandonò
subito il suo lavoro per occuparsi a tempo pieno del figlio. Lei
aveva la capacità di recitare versi su qualsiasi argomento e dato
che lo faceva spesso, alimentò nel figlio il suo stesso amore per la
parola scritta e parlata.
Billy studiò al College of Holy
Cross. Conseguì la laurea nel 1963, mentre per il dottorato in
lingua inglese, studiò presso l'Università della California.
E' stato Poeta laureato dal 2001 al
2003 ed ha lavorato per il Lehman College, la Sarah Lawrence College
e la New York Public Library.
Ama il jazz e buon whisky.
Per diversi anni ha condotto laboratori
di poesia estivi in Irlanda presso l'University College Galway.
E' considerato il successore di Robert
Frost per avere la stessa capacità di scrivere cose più serie di
quello che sembrano.
AGGIUNTA
se avete prestato un minimo di attenzione
è che l’amavo davvero allora.
La luce marittima negli ultimi versi
poteva sembrare artefatta…
e lo stesso si poteva dire
delle molte lune immaginarie
che ho detto ruotavano sul nostro letto mentre dormivamo,
del cosmo racchiuso dalle pareti della stanza.
Ma la verità è che ci piaceva
fare lunghe passeggiate sulle spiagge ventose,
non le spiagge fra il mare di lei
e la terra simbolica di me,
ma le vere spiagge di conchiglie vuote,
mentre il sole sorge e l’acqua viene avanti e ritorna.
What I forgot to tell you in that last poem
if you were paying attention at all
was that I really did love her at the time.
The maritime light in the final lines
might have seemed contrived…
And the same could be said
for the many imaginary moons
I said were circling our bed as we slept,
the cosmos enclosed by the walls of the room.
But the truth is we loved
to take long walks on the windy shore,
not the shore between the sea of her
and the symbolic land of me,
but the real shore of empty shells,
the sun rising, the water running up and back.
bellissima! capito casualmente da queste parti e trovo questi versi strabilianti.
RispondiEliminafrancesca
Cara distratta blogger, se si degnasse, ogni tanto, di frequentare le pagine di un bel blog "http://ottantanovenuvole.blogspot.it/", avrebbe avuto il piacere di trovare almeno quattro poesie del grande Bill, tradotte, anche piuttosto bene, dai curatori Jago ed Ipazia( che strani pseudonimi!)
RispondiEliminaGrazie!
RispondiEliminaVoglio che il livello dei versi di questo blog sia proprio così:
S T R A B I L I A N T E ......
Ti consiglio comunque di approfondire sempre un autore, dato che "una sola rondine non fa primavera".
Trovi davvero delle ottime cose nel blog di Jago OTTANTANOVENUVOLE e se hai bisogno di altre dritte, scrivimi pure.