domenica 12 maggio 2013

SUPPLICA A MIA MADRE - PIER PAOLO PASOLINI


Negli anni in cui Pier Paolo scriveva versi, la scuola proponeva poeti contemporanei solo eccezionalmente e la poesia di Pasolini sarebbe stata sicuramente esclusa dai testi scolastici. Eppure se chiudo gli occhi e torno a quei tempo, continuo ad essere convinta che sarebbe stato difficile non amare questa poesia, come mi successe per l'analoga poesia di Ungaretti e di cui vi ho già detto.
E' quasi una lettera aperta, una confessione del suo essere che onestamente non condivido, ma ritengo che contenga una verità forte del dopo: si sopravvive soltanto e confusamente. 





Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna il 5 marzo del 1922. Dopo aver seguito il padre, ufficiale di carriera, nei suoi trasferimenti, frequentò il liceo e l'università a Bologna, dove visse “il grande periodo dell'ermetismo” e dove si laureò in Lettere con una tesi sul linguaggio del Pascoli, nel 1945. Trascorreva le estati a Casarsa, nel Friuli, luogo d'origine della madre; e là si era rifugiato dopo l'8 settembre 1943, per sottrarsi alla chiamata di leva. In friulano compose i suoi primi versi, Poesie a Casarsa (1942), poi editi con altri testi friulani in La meglio gioventù (1958). Nel 1945 ebbe la notizia che il fratello Guido era stato ucciso in un conflitto a fuoco fra due gruppi partigiani di diverso orientamento politico (il padre, fatto prigioniero in Africa, sarebbe tornato alla fine di quello stesso anno). Nel 1947 si iscrisse al Partito Comunista. Avviatosi alla carriera dell'insegnamento, vicino a Casarsa, venne allontanato dall'insegnamento e poi anche espulso dal PCI in seguito a un oscuro episodio di omosessualità che sfociò in un processo per corruzione di minori.
In seguito allo scandalo che ne seguì, lasciò Casarsa, assieme alla madre (i rapporti con il padre si erano già deteriorati), per trasferirsi a Roma, dove viveva insegnando in scuole private ed impartendo lezioni. La scoperta della realtà della borgata dove viveva, oltre a fargli scrivere versi poi raccolti nelle pubblicazioni del 1957 e del 1961, gli ispirarono le vicende dei romanzi “Ragazzi di vita” (1955) e “Una città violenta” (1959). Fecero scandalo, ma lo imposero all'attenzione e avviarono al successo letterario.
Dopo aver collaborato a diverse sceneggiature, dal 1961 iniziò l'attività di regista. Come successe per i romanzi, anche i suoi film fecero scandalo e per qualcuno Pasolini subì processi e condanne.
Morì assassinato n circostanze oscure tra il I° e il 2 novembre 1975. All’alba del 2 novembre viene trovato ucciso in uno spiazzo polveroso, all’Idroscalo di Ostia, e per una raccapricciante fatalità, proprio nella periferia suburbana di Ragazzi di vita, di Una vita violenta e di Accattone.






SUPPLICA A MIA MADRE



E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.
Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile… 





(da POESIA IN FORMA DI ROSA)




2 commenti:

  1. troppo figa sta poesia cioe persino io l'ho capita so troppo in canna chi sa quando esce un'altra delle sue poesie

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  2. Di Pasolini, difficilmente ne usciranno di nuove. Se intendi quando ne metterò ancora di questo stesso autore, ti dirò...ci vorrà un pò.
    Sto dividendo il tempo e accumulo poesie da inserire. Ma non dovrebbe mancarti da leggere qui. Spero di postare a breve.
    Grazie del segno del tuo passaggio.
    Carla

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