sabato, 08 agosto 2009
Nacque ad Atene nel 1928 da una famiglia di artisti. E' passato dalla resistenza antitedesca (1943-45) alla guerra civile greca (1945-49) al confino nelle isole di Makrònissos e Aghios Efstratios (1951-54), condiviso con altri intellettuali e poeti comunisti (tra di essi in primis Ghiannis Ritsos, vero scopritore del suo talento lirico),
Ha studiato Giurisprudenza all'Università di Atene e Filosofia alla Sorbonne e all'Ecole des Hautes Etudes a Parigi, dal 1959 al 1964. Nel 1967, in seguito al Colpo di Stato in Grecia, ha vissuto in esilio a Parigi e a Roma, lavorando come avvocato, giornalista, sociologo e ricercatore. Dal 1976 vive ad Atene. Le sue poesie sono state pubblicate nei principali paesi d'Europa e negli Stati Uniti, in Messico, Cile, Brasile, ed Egitto. Ha tradotto Spinoza, Majakowski, Neruda, Saint-John Perse, Valéry, Stendhal, Balzac.
ANCORA UN'ALTRA ESTATE
Pensa se non avessi fatto in tempo
anche quest’estate
a vedere di nuovo la luce sfolgorante
ad avvertire il tocco del sole sul mio corpo
a respirare gli odori freschi o guasti
a gustare sapori pepati e dolceamari
a sentire le cicale fino al profondo della notte
a comprendere i miei cari che amo
a non spazientirmi con chi mi sostiene
a pensare anche a chi ho voluto dimenticare
a trovare amici che vengono da lontano
a lasciar entrare anche altre vite nella mia
a nuotare nel mare caldo
a osservare corpi freschi nudi
a rievocare amori, a sognarne di nuovi
a percepire il cambiamento delle cose.
Così, visto che sono arrivato a quest’estate,
dico: spero di arrivare al prossimo Natale
a qualche prossimo Capodanno –
poi più avanti vedremo.
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#1 09 Agosto 2009 - 16:22
Ciao Carla, passare tra le Tue pagine è sempre un'occasione per scoprire qualcosa di interessante ... e le parole di questo autore sono molto belle, esprimono la semplicità e l'umiltà che dovrebbe essere di tutti per apprezzare a fondo il dono della vita. grazie. Max61
utente anonimo |
Ho piacere che tu passi così spesso.
Sai che con questa cosa che ho messo su, è come se invitassi degli amici e leggessi loro le più belle poesie che riesco a trovare, i passaggi più interessanti, più profondi, più sentiti.
Quindi i vostri appunti sono più che graditi.
Un abbraccio, Carla
Sai che con questa cosa che ho messo su, è come se invitassi degli amici e leggessi loro le più belle poesie che riesco a trovare, i passaggi più interessanti, più profondi, più sentiti.
Quindi i vostri appunti sono più che graditi.
Un abbraccio, Carla
NATACARLA |
Strano che mi sia sfuggito di inserire il mio solito commento.
E' un inno alla vita. E' risvegliarsi da un torpore, uscire da una depressione, un riprendere il gusto delle piccole cose, vedere la vita, in tutte le sue manifestazioni, con occhi diversi, curiosi e adulti, consapevole che ogni Natale (ma anche ogni giorno) potrebbe non tornare più.
Così godere di quelle cose ed assaporare ogni momento della vita per Titos è così importante, soprattutto visto nell'ottica del suo impegno contro il fascismo della seconda guerra mondiale prima e nella guerra civile graca poi.
Ma la consapevolezza che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo è solo il pretesto per versi di più ampio respiro, più universali, adattabili anche ad altre situazioni, diverse da quelle che lo hanno ispirato, ma che hanno un denominatore comune.
Come dice lui stesso, i versi
"Crescono nelle viscere con rumori segreti,
soffrono dentro di te, si ammalano,
poi inaspettatamente crescono,
un giorno ti si rivoltano contro,
contro di te che hai dato loro vita,
finché poi se ne vanno per sempre
e non sono più soltanto tuoi."
E' un inno alla vita. E' risvegliarsi da un torpore, uscire da una depressione, un riprendere il gusto delle piccole cose, vedere la vita, in tutte le sue manifestazioni, con occhi diversi, curiosi e adulti, consapevole che ogni Natale (ma anche ogni giorno) potrebbe non tornare più.
Così godere di quelle cose ed assaporare ogni momento della vita per Titos è così importante, soprattutto visto nell'ottica del suo impegno contro il fascismo della seconda guerra mondiale prima e nella guerra civile graca poi.
Ma la consapevolezza che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo è solo il pretesto per versi di più ampio respiro, più universali, adattabili anche ad altre situazioni, diverse da quelle che lo hanno ispirato, ma che hanno un denominatore comune.
Come dice lui stesso, i versi
"Crescono nelle viscere con rumori segreti,
soffrono dentro di te, si ammalano,
poi inaspettatamente crescono,
un giorno ti si rivoltano contro,
contro di te che hai dato loro vita,
finché poi se ne vanno per sempre
e non sono più soltanto tuoi."
NATACARLA |
é bellissima! Viene la voglia...di vivere proprio dentro la vita, e non come faccio troppo spesso, di questi tempi, da spettatore.
ina
ina
utente anonimo |
La poesia serve anche a questo, ad aiutarci a capirla questa vita, attraverso gli occhi degli altri ed a viverla con più serenità.
Ciao, Ina.
Ciao, Ina.
NATACARLA |