giovedì, 22 gennaio 2009
Un nome "nostrano", tanto per cambiare!
Mi aveva colpito molto e l'avevo salvata nella mia "pennina" .
Ma è troppo bella per non postarla! E poi mi piace l'idea di andare sottobraccio ad un uomo.
Io appartengo alla generazione per cui prendere a braccetto qualcuno ha un suo significato. Per me è un segnale di intimità, di complicità, di affettuosità, di amicizia: mi ci è voluto molto tempo per vincere il tabù un-uomo-non-si -può-toccare-sennò-chissà-cosa-può-pensare; gli si può dare solo la mano e solo in circostanze precise....
Che stupidaggini, vero? Ma eravamo allevati da chi aveva tabù ben peggiori, ed il '68, nelle piccole città, è arrivato con qualche anno di ritardo ed il mio carattere non è mai stato rivoluzionario.
Lo so, lo so che non ne siete sorpresi...
HO SCESO DANDOTI IL BRACCIO
Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
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#1 24 Gennaio 2009 - 07:49
Quanta malinconia in questi versi...
lindachicco |
mi sono commossa e consolata dopo una brutta frattura al gomito dx.ora temo x il secondo intervento.
utente anonimo |
Mi spiace per la tua frattura ed il nuovo intrvento che devi affrontare.
Spero che vada tutto per il meglio, mia cara.......anonima.
Carla
Spero che vada tutto per il meglio, mia cara.......anonima.
Carla
questa poesia di Montale è divina!
mi piacerebbe poter incontrare la traduzione spagnola.
mi piacerebbe poter incontrare la traduzione spagnola.
utente anonimo |
Non mi è chiara la tua richiesta, caro anonimo, dato che Montale è un autore Italiano e la traduzione in un'altra lingua passa attraverso un filtro, quello del traduttore, che fa del suo meglio, ma produce una copia. Comunque, proprio per te, voilà
Del brazo tuyo he bajado por lo menos
un millón de escaleras
y ahora que no estás, cada escalón es un vacío.
También así de breve fue nuestro largo viaje.
El mío aún continúa, mas ya no necesito
los trasbordos, los asientos reservados,
las trampas, los oprobios de quien cree
que lo que vemos es la realidad.
He bajado millones de escaleras dándote el brazo
y no porque cuatro ojos puedan ver más que dos.
Contigo las bajé porque sabía que de ambos
las únicas pupilas verdaderas,
aunque muy empañadas eran las tuyas.
Del brazo tuyo he bajado por lo menos
un millón de escaleras
y ahora que no estás, cada escalón es un vacío.
También así de breve fue nuestro largo viaje.
El mío aún continúa, mas ya no necesito
los trasbordos, los asientos reservados,
las trampas, los oprobios de quien cree
que lo que vemos es la realidad.
He bajado millones de escaleras dándote el brazo
y no porque cuatro ojos puedan ver más que dos.
Contigo las bajé porque sabía que de ambos
las únicas pupilas verdaderas,
aunque muy empañadas eran las tuyas.
O anche:
Bajé dándote el brazo... (Eugenio Montale) Bajé, dándote el brazo, un millón de escaleras por lo menos
y ahora que no estás queda el vacío en cada uno de los escalones.
Aun así fue breve nuestro largo viaje.
El mío continúa todavía, y ya no me hacen falta
conexiones, reservas,
subterfugios, esas humillaciones del que cree
que lo real es eso que se ve.
Un millón de escaleras bajé dándote el brazo,
y no porque quizá con cuatro ojos se pueda ver mejor.
Bajé con vos porque sabía que de nosotros dos,
las únicas pupilas verdaderas, por más nubladas que estuviesen,
eran las tuyas.
utente anonimo |