domenica 20 novembre 2011

I RICORDI - HENRY BATAILLE

sabato, 17 luglio 2010
I RICORDI - HENRY BATAILLE
 
Legendo quà e là, ho trovato tra l'altro scritto che talvolta i suoi lavori "approdano ad un lirismo falso" (Treccani).
Forse perchè scriveva sempre sullo stesso argomento?
Essere eclettici, scrivere sempre di argomenti diversi, sorprendere il lettore, in breve è  uno dei requisiti essenziali di un buon scrittore, a mio avviso.
Ma io mi occupo eccezionalmente di prosa e solo se questa mi sorprende per il suo contenuto originale o poetico.
Trovo questa poesia di Henry estremamente attuale nella sua forma; tende al prosastico, ma entro i limiti di una lirica introspettiva che non si chiude dentro il confine del suo autore, ma che, al contrario, viene offerta al lettore.
Ed il risultato è una particolarissima e commovente commemorazione del ricordo.
Ognuno di noi ne ha di cari, di segreti e segretamente nascosti e, per questo, nessuno può non apprezzarla.






Nato a Nimes il 4 aprile 1872 da una famiglia borghese, (suo padre svolse l'attività di magistrato alla corte d'appello di Parigi) perse sia il padre sia la madre quando era ancora in giovane età.
Frequentò la Scuola di Belle Arti per studiare pittura, ma contemporaneamente si occupò di letteratura e scrisse precocemente poemi e lavori teatrali.
I suoi primi lavori furono le raccolte liriche La chambre blanche e Le beau voyage, e già nel  1894 il suo primo progetto teatrale venne rappresentato nei teatri: La belle au bois dormant, una sorta di féerie in versi adattata ad un accompagnamento musicale.
Con la sua seconda opera teatrale, La Lépreuse del 1896, ottenne un tale successo da indurlo di proseguire con questa attività.
I suoi personaggi, sia della prosa che della poesia, sono umani e simbolici tanto appassionati di amore quanto irrimediabilmente delusi: una donna di una certa età che si innamora del giovane figlio di un amico (Maman Colibrì); un'altra donna dell'alta società che si innamora di un semplice e giovane insegnante di musica (La marche nuptiale); un pittore di scarsa qualità coglie il successo grazie al ritratto della modella divenuta sua moglie (La femme neu) ed altri, tra cui anche una variazione sul tema di Don Giovanni.
Ebbe una notevole influenza su drammaturghi successivi, quali Jean-Jacques Bernard e la sua "scuola del silenzio".
Muore a Parigi il 2 marzo 1922.




I RICORDI

I ricordi sono camere senza serratura,
camere vuote in cui non si osa più entrare
perché un tempo vi morirono vecchi parenti.
Si vive nella casa di queste camere chiuse…
Si sa che ci sono, com’è loro costume; si tratta
della camera azzurra, e poi della camera rosa…
La casa si riempie così di solitudine
e continuiamo a viverci sorridendo…
Quando vuole lo accolgo, il ricordo che passa,
gli dico: "Mettiti lì… tornerò a vederti…"
Lo so definitivamente che è ben sistemato,
ma talvolta dimentico di tornare a vederlo.
Ce n’è molti così, nella vecchia dimora.
Ormai son rassegnati a essere dimenticati,
e se non vengo stasera, oppure adesso,non siate
esigenti con il mio cuore come con la vita…
So che dormono là, dietro le pareti,
andare a riconoscerli, più non mi serve;
vedo le loro piccole finestre dalla strada,
e sarà così fino a che ne morremo.
Tuttavia sento talvolta, nell’ombre quotidiane,
non so qual fredda angoscia, un certo brivido,
e non capisco donde vengano, questi dolori,
e procedo…
Orbene, ogni volta, un lutto succede.
Un turbamento è un segreto venuto ad avvertirci
che è morto un ricordo, oppur che se n’è andato…
Non si distingue bene quale sia, quel ricordo,
perché si è tanto vecchi, non ci si ricorda affatto…

Eppure sento palpebre che si chiudono in me.



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