sabato 19 novembre 2011

LA PAGINA FINALE - RODOLFO VETTORELLO

domenica, 30 maggio 2010
LA PAGINA FINALE - RODOLFO VETTORELLO
 
Rodolfo si fa stimare da chi - poeta - lo incontra ed ascolta le sue poesie. "E se ne conserva un ricordo di persona gradevolissima" mi dicono.
Autore fecondo, apprezzatissimo ovunque pubblichi, le sue poesie sono pervase da quella malinconia propria degli scritti della maturità con predominanza dei temi del tempo e dei ricordi, dell'amore e della morte.
E - tema nel tema - è sempre presente la vita, raccontata con sobrietà, metrica inappuntabile, sentimenti e afflato.
Se in altri autori troviamo nelle chiuse il loro punto di forza, Rodolfo invece fa degli incipit qualcosa che cattura l'attenzione, anzi la rapisce, proprio come quando ci parlano guardandoci negli occhi. Non si può non ascoltare in questo caso, come non si può rimandare la lettura di una sua poesia, una volta iniziata.
Quindi non vi sorprenderà sapere che per presentarvelo, la scelta della poesia da proporre è stata facile; difficile mantenerne il proposito, dal momento che nel preparare il post ne ho rilette - e ricordate -  innumerevoli altre altrettanto intense, e la tentazione di cambiare è stata forte.
Ma gli chiederò il permesso per una seconda poesia, poi una terza,  poi.....


http://www.pianetacaccia.it/foto%20animali/anatre/cacciatoredianitre.jpghttp://launeddasworld.com/launeddas/img/canne_acqua.jpg



LA PAGINA FINALE
Se mai dovessi
scegliermi un luogo e un tempo per morire,
vorrei che fosse dove e come adesso,
con questa luna bianca appesa in cielo
e una laguna come di metallo.
Che fosse proprio in questo tempo d’ora
e in questo istante che non ho paura.
Vorrei sembrasse come andare lungo
le mulattiere a lato degli stagni
e per sentieri persi tra le canne.
Che fosse come un viaggio solitario
in una notte chiara come questa
che non è tardi ma non è più sera.
Vorrei seguire i passi solitari
dei cacciatori all’alba che si acquattano
per insidiare le anatre di passo.
Straziante questa attesa che finisca
la pagina di un libro che si chiude.
Io leggo sempre adagio; non so farlo
che sillabando, come gli scolari
e quando arrivo al fondo del manuale
rallento perché duri un altro poco
il tempo della pagina finale.




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#1  30 Maggio 2010 - 20:42
Grazie Carla della tua gentile presentazione. Sei autorizzata fin d'ora a pubblicare quello che vuoi delle mie poesie, specie se le presenterai con questa grazia e competenza. Sono fierissimo di trovare posto in questo tuo blog che apprezzo per serietà e impegno.
Vedo anche che sono in buona anzi ottima compagnia e questo mi apre il cuore. Ti suggerisco di pubblicare la mia poesia "Quand'ero libera di volare" che ultimamente ha riscosso molti consensi importanti e che pertanto non posso più usare per nessun concorso. Se non la troverai te la farò avere in un attimo. Un abbracciodu
utente anonimo


#2  30 Maggio 2010 - 22:31
In effetti, se ma la facessi avere, sarebbe più semplice.
Grazie per le tue parole di approvazione.
Significano molto per me.

NATACARLA


#3  31 Maggio 2010 - 17:49
Caro Rodolfo,
le tue poesie hanno un dono intrinseco indiscutibile: l'elegante ed armoniosa musicalità.
Ricordo la prima poesia tua che lessi (mi colpì molto), nella quale parlavi di una pozzanghera. Da allora ti leggo sapendo che nei tuoi versi non troverei mai ipocrisia, retorica o vanagloria (cosa che purtroppo succede spesso, soprattutto adesso che la poesia ha perso il suo vestito migliore ed indossa anfibi al posto dei sandali).
Come non ringraziare Carla che offre il suo tempo e la sua anima alla più nobile delle cose: la ricerca del bello.
Nella sua casa potrai trovare la bellezza ma, soprattutto, l'umiltà di chi sa che più in alto della nostra miseria c'è altro, c'è la Poesia.
Un abbraccio a entrambi.
Bit
Bitman


#4  02 Giugno 2010 - 08:38
Ecco finalmente colmato un "vuoto" che mi sapeva incredibile. Come ha già scritto Umberto, Rodolfo possiede in maniera che ritengo istintiva il pregio della musicalità. Ogni verso, ogni frase che scrive sembra tratta da uno spartito che lui riesce a suonare con maestria tale da farmelo considerare il mio poeta preferito. Non c'è un testo che mi lasci indifferente, vuoi per il suo contenuto e vuoi per quella capacità espressiva di cui ho già detto. Per venire a questa poesia, sei riuscito a rendere vera l'esperienza di cui parli nel finale: così da avermela fatta centellinare fino alla sua conclusione pregna di un'apparente amarezza che tuttavia alla mente del "poeta" è soltanto consapevolezza, senza alcuna lacrima di rassegnazione.
Gianni Grillo
utente anonimo 



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